«La nuova crisi colpa dei pm e del Comune»

Berlusconi: dai magistrati chiuse due discariche. La procura: sempre agito per il bene comune
10 maggio 2011 - Giuseppe Crimaldi, Pietro Treccagnoli
Fonte: Il Mattino

È guerra a distanza sull’Esercito. E scende in campo anche Berlusconi. «In soli due mesi avevamo risolto il problema terribile dei rifiuti a Napoli, adesso si sono di nuovo accatastati per colpa dei pm di Napoli che hanno chiuso due discariche e del Comune che non ha avviato neppure le gare per costruire i termovalorizzatori». Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento alla manifestazione del Pdl di Arcore, ieri sera. Affermazioni destinate a sollevare ulteriori polemiche dopo l’invio a Napoli dei militari. La Procura, che non commenta le parole del premier, ricorda tuttavia di aver «sempre lavorato nell’interesse del bene comune» e di «non avere mai ostacolato alcuna procedura tesa a risolvere il problema dei rifiuti». La Procura stessa ha più volte sottolineato di essere dovuta intervenire direttamente nell’emergenza a Napoli perché «in altre sedi, laddove si sarebbe dovuto intervenire per risolvere la questione, le procedure di raccolta e smaltimento venivano invece ostacolate». Ignazio La Russa, sempre più ministro dell’Attacco che della Difesa, dopo le accuse dell’altro giorno, non molla la presa e da Bologna rincara la dose contro l’amministrazione comunale di Napoli, scaduta e da tempo con le valigie pronte, maramaldeggiando sulla monnezza e mandando l’avviso finale. Ma il Comune non se l’è tenuta e ha replicato, cercando di abbassare i toni. «Per la terza e, dico, ultima volta, dopo che il governo ha già fatto miracoli, Napoli è sporca» ha sbottato La Russa. «È l’ultima volta, perché ora tocca alle amministrazioni comunali, agli enti locali e alla Regione. Non tocca né ai militari e né al governo». Per onor di cronaca, nella scala delle amministrazioni locali, il centrodestra batte il centrosinistra per due a uno. Mal comune, nessun gaudio per i napoletani. «Siamo venuti per le prime due volte» ha approfondito La Russa. «Abbiamo fatto due miracoli, intervenendo per l’ignavia delle amministrazioni locali. Qualcuno pretendeva che questa volta, siccome siamo in campagna elettorale, si facesse finta di niente e si facesse morire Napoli nell’immondizia. Invece, ho avuto un comportamento lineare, come le altre volte. Semmai, a differenza di prima, non sono andato a Napoli proprio per rispetto verso i napoletani che devono andare a votare». Ovviamente La Russa difende i soldati, e non solo per dovere d’ufficio: «Trovo ignobile chi ha criticato quello che i militari stanno facendo, ma per fortuna i napoletani nei loro confronti hanno amore, gratitudine e senso di riconoscenza». Non ci poteva aspettare altro, anche perché, a prescindere da tutto, la polemica è l’ultima cosa di cui si ha bisogno. Certo, i soldati, a conti fatti, raccolgono poco e niente, e, secondo i critici, a volte rischiano di essere più d’intralcio che d’aiuto (avendo avuta la precedenza per lo sversamento nei siti di stoccaggio). Alle sciabolate del ministro, Rosa Russo Iervolino, risponde con una nota conciliatoria. Un’altra settimana e, almeno e solo per lei, la nuttata passerà. «Il Comune» ha spiegato «è il primo a volere Napoli pulita e a volerla pulita tutti i giorni. Per raggiungere questo risultato l’amministrazione e i lavoratori dell’Asìa sono impegnati da mesi senza sosta. Non si può che essere grati ai militari se saranno in città per intensificare ulteriormente questo sforzo». E sottolinea quello che da tempo tutti sanno, ma nessuno ci mette seriamente mano: «La crisi non è dovuta a difficoltà della raccolta, ma a un problema di impianti che non sono in grado di assorbire la produzione giornaliera dei rifiuti della provincia». Quello che ci ripetiamo da anni. No discariche, no party. Questo è lo stato dell’arte, anzi del disastro. Ma La Russa gioca al rialzo, puntando su Gianni Lettieri e svelando un retroscena telefonico, che ha il sapore più di una minaccia che di una promessa: «Ho chiamato il candidato del centrodestra e gli ho detto: ”Attrezzati, perché non potrai contare sul nostro aiuto. Ora soccorriamo le amministrazioni di sinistra, ma non aiuteremo te, perché dovrete pensarci da soli”». E Lettieri, a sentire il ministro, avrebbe risposto: «Ne sono assolutamente consapevole. Stai tranquillo che non vorrò mai l’aiuto esterno». Tranquillo lui, meno i napoletani. Certe promesse sembrano avere la smentita incorporata. Pazienti forse, fessi no.

Powered by PhPeace 2.6.4