Discarica Napoli, è allarme salute scuole e mercati a rischio chiusura
Pronta la lista dei siti da inibire e questa volta non si tratta solo di mercati, ma anche di scuole - che sono sedi elettorali - e altri luoghi pubblici. Elezioni e anche lezioni a rischio? La realtà è che nessuno se la sente di dire no al cento per cento. La crisi dei rifiuti si aggrava e l’Asl Napoli 1 ne prende atto mettendo in campo le contromisure. Sul pericolo sanitario insiste Maria Triassi del Dipartimento di Igiene della Federico II. Cominciamo dall’autorità, dal direttore del dipartimento Igiene dell’Asl Giuseppina Aminspergh, professionista esperto e soprattutto preparato, ne ha viste di cotte e di crude: chi non ricorda l’emergenza per l’influenza A? «La situazione - racconta la Aminspergh è criticissima, l’Asl lavora 24 ore al giorno, stiamo disinfettando i cumuli e contenendo al meglio l’invasione degli insetti. Stiamo chiedendo gli interventi di Asìa dove è necessario. La prima cosa da dire è che non si registrano al momento incrementi delle malattie infettive». Verrebbe da tirare un sospiro di sollievo. Ma va davvero tutto bene? «Difficilissimo il periodo - continua la Aminspergh - ci sono delle zone come Poggioreale, Pianura e il Corso Malta dove l’aria è irrespirabile. C’è una lista di luoghi già pronta da inibire nel caso non si dovesse intervenire al più presto. Le elezioni? Non so se sono a rischio. Mi riferiscono di scuole troppo vicine ai rifiuti. Aspetto segnalazioni precise prima di decidere. Il mio compito è di evitare che ci siano infezioni e tutelare la salute pubblica». Insomma è allarme rosso, giova ricordare che pende sulla testa del sindaco uscente Rosa Russo Iervolino e sull’ex governatore Antonio Bassolino una richiesta della Procura di rinvio a giudizio per epidemia colposa. Nella sostanza nessuno - e figuriamoci alla Asl - intende sottovalutare il problema. Oggi Napoli toccherà di nuovo quota 4000 o giu di li e non è quella del Monte bianco, ma del tonnellaggio del monte nero di sacchetti della monnezza che sporcano la città: «Una cosa è certa - conclude la Aminspergh - sembrerà banale ma i rifiuti in strada non devono esserci e così non si può andare assolutamente avanti». A proposito del piano B e delle elezioni e di lezioni per gli studenti, nessuno lo confermerà mai, ma già si immagina di inibire le aule di quelle scuole troppo esposte alla spazzatura. Più diretta sull’argomento è la Triassi: «È a rischio la salute dei cittadini con i rifiuti in strada, anche se si tratta di un’emergenza che è come un’epidemia: non prevedibile». Riguardo al grande lavoro dell’Asl la Triassi ha idee chiare: «Anche le disinfezioni lasciano il tempo che trovano perché si continua comunque a dare da mangiare a blatte, topi, gabbiani perché a terra aumenta la spazzatura. L’unica cosa da fare è ripulire le strade». Di guaio in guaio. In scena ci va appunto il rimpallo delle respsponsabilità. Da un lato Asìa che accusa: 90 i camion dell’Asia - fino alla tarda serata di ieri - in attesa di poter scaricare. «È da sabato - sottolinea Claudio Cicatiello presidente di Asìa - che dirigenti e quadri della società non dormono e adesso li sto mandando a casa. Siamo da tre mesi impegnati al massimo per fronteggiare questa crisi che, finora, ci ha già costretti impegnare il nostro personale in quasi 30mila ore di straordinario»