Quattromila tonnellate in strada "Il Comune vuole la città sporca"

Militari, la Russa all'attacco: se la Iervolino non è d'accordo li portiamo via
9 maggio 2011 - Pietro Treccagnoli
Fonte: Il Mattino

La monnezza è il grande, ingombrante, eccessivo, maleodorante Convitato di pietra di questo voto amministrativo. Ed è naturale che ci si accapigli, che si scagli il sacchetto come la prima pietra di chi si sente di essere senza peccato e che lo si faccia entrare prepotentemente nella cabina elettorale. La polemica è servita, quotidianamente. Ed è pure brusca assai. Da una parte il Comune, dall’altra il ministero della Difesa, per l’ennesima volta ha mandato i soldati a fare da spazzini, spedendoli nelle zone più appestate, laddove i compattatori non si avvicinano. Mascherina, ruspe, camion e via a spalare nel nostro Afghanistan. Ma Paolo Giacomelli, assessore all’Ambiente, se l’era presa proprio con i militari ai quali viene data la precedenza per lo sversamento negli Stir. Un attacco diretto, al quale il ministro Ignazio La Russa, non esita a replicare, con altrettanta schiettezza, perché, come sempre, non le manda a dire. A Torino, dove ieri ha partecipato all’Adunata nazionale degli alpini, lo hanno raggiunto le beghe napoletane che lui vorrebbe allontanare con un gesto di fastidio. «Il Comune si sveglia solo ora» sbotta «quando per anni ha riempito la città di spazzatura. Evidentemente non vuole che sia data la precedenza ai soldati perché preferisce, per fini elettorali, tenere Napoli piena di immondizia». Un piano, insomma. Ispirato al tanto peggio tanto meglio. Sarebbe una tattica elettorale, secondo il giudizio diffuso nel centrodestra, per dimostrare che qui a Napoli i miracoli li fa solo san Gennaro e che Berlusconi si dovrebbe rassegnare. Il disastro cresce di ora in ora ed è sotto gli occhi di tutti. A terra, secondo le stime ufficiali, oggi dovrebbero rimanere 4100 tonnellate, perché se ne riescono a smaltire appena appena 400 al giorno. I soldati sono accusati dai soliti maligni di fare passerella, una parata, anch’essa elettorale, perché ieri sono riusciti ad alzare da terra, in tutto, una sessantina di tonnellate (a Quarto), una goccia nel mare fetido che sta ammorbando da mesi (anzi da anni) l’aria e le coscienze di Napoli. «Dei militari c’è bisogno» ha insistito invece La Russa. «Ci sono stati richiesti e li abbiamo inviati, come abbiamo fatto altre volte. Sono venuti e hanno ripulito la città». E poi prova a stanare Palazzo San Giacomo: «Il Comune non vuole i militari? Allora lo dica chiaramente e si assuma la responsabilità di dire no e noi li facciamo tornare nelle caserme». Le precedenti operazioni «Strade pulite» qualche risultato l’avevano ottenuto, soprattutto perché c’era disponibilità di discariche. Perché il nodo è sempre lo stesso: si raccoglie e va bene, ma dove la si va a buttare, quando non c’è un buco a disposizione? Nel polverone è intervenuto, a gamba tesa, il presidente della Federazione dei Verdi, Angelo Bonelli, che ribalta le accuse: «È vergognoso che Berlusconi utilizzi l’esercito per la campagna elettorale a Napoli». Aggiungendo: «Ci manca solo che il presidente del Consiglio mette i volantini del Pdl in mano ai militari. Il governo non ha fatto nulla sui rifiuti e continua a prendere in giro i cittadini campani. E soprattutto non dice che sia la Regione che la Provincia di Napoli sono governate dal centrodestra». Il danno e la beffa, in due parole. Perché si è capaci di litigare, sempre e dovunque. E ogni battaglia che si rispetti, foss’anche sulla monnezza, non può fare a meno delle divise, nonostante che finora a perdere sia sempre stata la città

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