Il Comune: operazione esercito, un'offesa per la città
Ventitré tonnellate raccolte a Quarto e un mare di polemiche: è il bilancio della prima giornata di intervento dei 170 militari inviati dal premier in Campania per ripulire le strade della città che ormai sono sommerse da quasi tremila tonnellate di rifiuti. Per dare l’idea della situazione basti ricordare che ogni giorno nella Provincia di Napoli si producono 3200 tonnellate di spazzatura: quelle raccolte ieri dai militari rappresentano quindi lo 0,7 per cento della produzione totale. Ma probabilmente andrà meglio nei prossimi giorni quando il meccanismo sarà rodato. In mattinata gli uomini del ventunesimo reggimento genio di Caserta (che hanno già partecipato all’operazione strade pulite, ma anche alle missioni nei Balcani e in Medio Oriente, ultima tappa in Libano) avevano effettuato un primo sopralluogo a Ponticelli dove hanno constatato la presenza di molti rifiuti combusti che non possono finire negli impianti di tritovagliatura: l’intervento riprenderà lunedì. «Non siamo spazzini - ha commentato il tenente colonnello Vincenzo Lauro, portavoce del Secondo Comando Forze di Difesa - Tra i problemi che possono impedire il nostro intervento c’è proprio la presenza di rifiuti bruciati che diventano speciali». A Quarto, invece, sono state raccolte in via Spinelli 23 tonnellate delle duecento giacenti in strada da otto camion (i mezzi degli uomini in divisa possono portare al massimo quattro tonnellate mentre i compattarori ne portano quaranta) che sono stati poi inviati allo stir di Giugliano dove, godendo della precedenza assoluta (come la Quarto Multiservizi), hanno sorpassato i mezzi dei Comuni in fila da ore e ore. E questo ha scatenato la rabbia degli autisti prima, del Comune di Napoli e dell’Asìa, poi. «Il prefetto deve intervenire urgentemente: non è rispettoso per i dipendenti dell’Asìa, che sono in attesa anche da sette ore di sversare, che i mezzi militari abbiano una corsia preferenziale nel raggiungere gli impianti», ha attaccato l’assessore all’igiene del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli. Poi in serata un comunicato dell’azienda partecipata, nel quale si accusa Regione e Provincia di disastro colposo e si evidenziano quelle che a parere dell’impresa sono irregolarità nella gestione del ciclo. «Il disastro odierno era prevedibile, annunciato e denunciato dalla nostra società da mesi, ma nulla è stato fatto dalla Provincia e dalla Regione per evitarlo. Per questo si configura come colposo». In serata la replica dell’assessore provinciale Giuseppe Caliendo che parla di sciacallaggio politico: «L’attacco scriteriato che l’Asìa con un suo comunicato ha fatto alla Provincia ed alla Sapna ha una sola lettura: siamo ad una settimana dalle elezioni amministrative». Poi l’attacco all’operazione-Esercito: «Alla situazione così tragica a causa della mancanza di impianti di smaltimento, si tenta di contrapporre invece l’immagine di una Città incapace di alzare i rifiuti da terra con il chiaro intento di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica, dalle dirette responsabilità di chi non ha provveduto a realizzare gli impianti». Si definisce «generoso» l’intervento dell’Esercito. E poi si conclude: «Nel pomeriggio di oggi (ieri per chi legge, ndr) otto automezzi dell'esercito hanno avuto precedenza assoluta nello Stir di Giugliano trasportando circa diciannove tonnellate di rifiuti dal comune di Quarto accompagnati dalle troupe della Rai. Questo accadeva mentre decine di autisti da oltre sedici ore aspettavano il loro turno per scaricare e tornare a raccogliere i rifiuti nel comune di Napoli. L’indignazione dei nostri lavoratori sorpassati per esigenze televisive e magari accusati di non lavorare quando gioca la squadra del Napoli, è l’indignazione di tutta l’azienda».