La crisi precipita, i militari anticipano l'arrivo
Comincerà in anticipo e partirà da Ponticelli la missione dei 177 militari del II comando delle forze di difesa di stanza a San Giorgio a Cremano comandato dal generale di corpo d’armata Vincenzo Lops. La drammaticità di una situazione sempre più difficile ha consigliato ai militari di scendere subito in campo. Una missione, quella dei soldati-spazzini, che rischia di scontrarsi con quello che è resta il problema di fondo di questa come delle altre crisi: la mancanza di siti di sversamento. La decisione del premier Berlusconi, che ha colto di sorpresa gli amministratori locali, impone di trovare una soluzione rapida che, a quanto pare, però, al momento non è stata ancora individuata. Quel sito di trasferenza che permetterebbe di «nascondere» i rifiuti agli occhi dei napoletani in attesa di una sistemazione definitiva non è stato ancora rintracciato. Si era ipotizzata la riapertura delle piazzole di Taverna del Re, a Giugliano, ma il presidente della Provincia Luigi Cesaro al momento esclude questa soluzione. Si era anche ventilata la possibilità di utilizzare il vecchio sito del Pantano, ad Acerra, ma anche questa idea non ha trovato, al momento, molti sostenitori. L’affannosa ricerca di alternative non sembra aver dato risultati e il governatore Caldoro sottolinea che mancano anche le discariche, ma che qualche passo in avanti è stato fatto: «In questi ultimi venti giorni sono state chiuse tre discariche su cinque. Ora ha riaperto Chiaiano, Avellino è ancora chiusa e abbiamo buone notizie su Benevento». È stata, invece, creata una corsia preferenziale per i militari che una volta riempiti i camion potranno portare la spazzatura allo stir di Giugliano che ieri ha continuato, però, a lavorare molto lentamente. Non solo: i militari sono forniti di mezzi capaci di trasportare solo quattro tonnellate e quindi lo sversamento non sarà velocissimo. Per evitare che l’ingorgo peggiori l’assessore regionale Giovanni Romano, che ieri ha incontrato i vertici della struttura militare, conta sulla solidarietà degli impianti delle altre province. Già nei giorni scorsi i rifiuti di Napoli sono stati portati nello stir di Casalduni, ora i trasferimenti dovrebbero essere intensificati. Poi si porrà il problema di liberare gli impianti dalla frazione umida che dovrebbe comunque finire in discarica. Il sistema quindi continuerà a poggiare sui viaggi della speranza verso le altre Regioni. Ciononostante Romano resta ottimista e assicura che con la solidarietà delle province campane e l’aiuto dell’esercito, la situazione presto tornerà alla normalità. «È stato predisposto - spiega l’assessore - un piano operativo di rientro, anche d’intesa con la Provincia di Napoli, per dare soluzione alle situazioni più difficili. Si comincerà, in stretto raccordo con la struttura militare, da Napoli città per affrontare subito dopo le questioni relative ai comuni di Pozzuoli, Quarto, Melito e Casoria, dove si registrano le criticità maggiori». Per Romano il contributo dell’esercito sarà significativo anche perché il parco mezzi che metteranno a disposizione della Campania prevede, tra l'altro, l’impiego di pale meccaniche capaci di prelevare i rifiuti situati al di fuori dei cassonetti che le società addette alla raccolta non sempre riescono a rimuovere.