Ariano Irpino

Ariano spezza il fronte della protesta

Iniziativa alternativa delle associazioni del Tricolle Serrata dei commercianti e drappi neri alle finestre
30 maggio 2008
Fonte: Il Mattino Avellino

Alla marcia che si svolgerà domani da Borgo Ferrovia di Avellino a Pianodardine non ci saranno i sindaci di Ariano Irpino e Savignano, che pure avevano annunciato da tempo la propria disponibilità. E non ci saranno neanche i rappresentanti delle associazioni ambientalistiche dell'Arianese. Il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, deve partecipare ai lavori di una seduta del Consiglio Comunale. Il sindaco di Savignano, Oreste Ciasullo, deve confrontarsi, invece, con gli ambientalisti del posto. In realtà i comitati antidiscarica di Ariano Irpino, Savignano e Sant'Arcangelo Trimonti, rimproverano a buona parte degli amministratori comunali della provincia di aver offerto scarsa solidarietà in occasione delle recenti battaglie per evitare la discarica a Pustarza e per questa ragione intendono portare avanti un altro tipo di protesta. In un manifesto listato a lutto si legge, infatti, testualmente «Di fronte all'accanimento politico che si sta perpetrando sul nostro territorio non si dovrebbe rimanere in silenzio, ma il silenzio e il profondo lutto morale sono l'unica manifestazione di sdegno che in questo momento siamo capaci di esprimere. Domani la città di Ariano si vestirà di nero. Ad ogni finestra delle nostre case, ad ogni serranda dei nostri negozi, un panno nero dovrà testimoniare il dolore di un'intera città; in modo civile come gli «arianesi sanno fare». «In collaborazione con le associazioni dei Commercianti abbiamo indetto una serrata simbolica degli esercizi dalle ore 12 alle ore 12,10. Chiediamo a tutti un minuto di riflessione e preghiera per quanti durante in questi lunghi anni di sacrifici, in nome dell'emergenza rifiuti, si sono ammalati di neoplasie o di altre malattie. Le campane di S. Ottone daranno inizio alla manifestazione. Un pensiero va ad Anselmo La Manna e a tutti coloro che sono stati raggiunti da misure restrittive o amministrative, la cui unica colpa è stata quella di voler difendere la nostra terra e la nostra salute». Insomma, ci si vuole distinguere da chi non ha mai concretamente lottato prima per Difesa Grande e poi per Savignano. «Solo raramente - sostiene Felice Vitillo del Circolo Hirpus - abbiamo visto le istituzioni provinciali e gli altri comuni vicino a noi. Anzi, sembra che il dramma che noi viviamo non venga percepito da alcuno. Come si fa a non comprendere il danno che si riceve per la presenza di una discarica come quella di Pustarza, situata solo a un chilometro da Difesa Grande, dove non è neanche avviata la bonifica e la messa in sicurezza dell'impianto? Quale marcia bisogna fare, se non quella per evitare un danno che già esiste? E come non essere angosciati per i procedimenti giudiziari in corso che rischiano di colpire i più deboli»? Vestendo di nero la città si vuole, in altri termini, confermare anche una sorta di rassegnazione per gli eventi in corso. Non è successo niente ricorrendo al Tar; non si sa ancora quando il Consiglio di Stato prenderà in esame il ricorso per Pustarza, né quando se ne occuperà la Commissione Europea. Il tempo passa e ci si avvicina alla data di completamento dei lavori. A Pustarza, da dove alcune famiglie si stanno definitivamente trasferendo, si stanno stendendo i teli protettivi. È il preludio al primo conferimento dei rifiuti. Per non precisare che è anche il preludio all'avvio dei lavori per la seconda vasca.

 

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