Montaguto: fondi e progetti per bloccare la frana

La conferenza dei servizi: a metà luglio l'inizio dei lavori, ma lo smottamento non si blocca
4 maggio 2011 - Vincenzo Grasso
Fonte: Il Mattino Avellino

Ci sono i progetti e le risorse per completare le opere di salvaguardia del territorio di Montaguto interessato dalla frana che lo scorso anno ha provocato per alcuni mesi la chiusura della Statale 90 delle Puglie e della linea ferroviaria Roma-Bari. L’annuncio è stato dato nel corso della conferenza dei servizi organizzata dalla Protezione civile presso la sala multimediale di Montaguto, alla quale hanno partecipato anche le Ferrovie dello Stato, l’Anas, il Genio Civile di Ariano, la Soprintendenza ai Beni Archeologici, l’Esercito, i sindaci del comprensorio, l’autorità di Bacino e tecnici dell’Università degli Studi di Firenze, dell’Università del Sannio e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Tutto questo nel momento in cui l’Undicesimo Genio Guastatori di Foggia, che per oltre un anno ha lavorato ai piedi della frana affrontando l’emergenza più grave, ha passato, nel corso di una commovente cerimonia svoltasi nel primo pomeriggio nel centro storico di Montaguto, le consegne alla Protezione civile. Il campo base non c’è più. «La conferenza dei servizi - ha spiegato l’ingegnere Nicola dell’Acqua - ha approvato due progetti che erano già pianificati la scorsa estate: il primo riguarda il consolidamento del piede della frana e il secondo la realizzazione di una batteria di pozzi per prelevare l’acqua a monte. Quindi, parte bassa per consolidare il piede della frana e parte alta per eliminare con i pozzi l’acqua. Per il primo progetto la spesa preventivata è di circa 3 milioni di euro, per il secondo 600mila euro. Nel corso della conferenza è stata raggiunta una piena intesa tra i vari enti. Si è parlato anche della possibilità di recuperare l’acqua a monte per distribuirla per uso potabile. Si aprirebbe davvero una grande prospettiva per il territorio. Le opere sono finanziate dalle risorse, circa 19 milioni di euro, messe a disposizione lo scorso anno del Capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Contiamo di appaltare i lavori entro il 15 luglio, in modo da avviare gli interventi entro la stessa data». Ma non c’è solo questo da fare per mettere davvero in sicurezza l’area di Montaguto. Per l’ingegnere Angelo Pepe «la Protezione civile deve completare le attività in corso, poi quelle approvate e presidiare sul corpo frana». «La frana - ha continuato - non si ferma, fa sempre paura, ma molto meno rispetto allo scorso anno. Siamo più sereni e convinti di aver individuato la strada giusta per tenerla sotto controllo». Per il sindaco di Montaguto Andreano «le promesse vengono mantenute e l’economia locale sta diventando già più vivace». «Come presidente della Comunità Montana - ha sostenuto Oreste Ciasullo - ho assicurato la disponibilità a gestire la fase successiva ai lavori. Ci sono opere da porre sotto manutenzione. Abbiamo le competenze per farlo. Siamo convinti che la fase dell’emergenza sia realmente finita». Probabilmente proprio questa condizione ha comportato la fine dell’intervento dell’Esercito in quest’area. Lo hanno ribadito, tra l’altro, sia il colonnello Augusto Candido, comandante dell’Undicesimo Genio Guastatori di Foggia, che il generale Mario Ruggiero, comandante della Brigata Corazzata «Pinerolo» nel corso della cerimonia alla quale, seppure sotto una pioggia battente, hanno partecipato la fanfara militare, reparti schierati, tutti i sindaci del comprensorio, rappresentanti delle istituzioni e la popolazione residente. A ricordo della presenza dei militari a Montaguto, dopo l’inno nazionale, è stata anche scoperta una pietra monolitica, recuperata nel corpo della frana, sulla quale è stata apposta una targa. «A ricordo di un anno vissuto tra la gente e per la gente»: questa la frase incisa sulla targa benedetta dal cappellano militare che gli abitanti di Montaguto non potranno mai dimenticare.

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