Cresce il rischio sanitario, disinfettante sui cumuli
Continua a non decollare il piano messo a punto dalla Regione e dalla Provincia per permettere all’Asìa di ripulire la città. Gli sversamenti vanno a rilento, gli impianti funzionano a singhiozzo e la pioggia rende difficile portare la spazzatura nella discarica di Chiaiano. Secondo il Comune di Napoli ieri a terra c’erano ancora milleottocento tonnellate. E non andrà meglio oggi. Aumentano i cumuli e aumentano pure le tasse: la Provincia ha infatti deciso si alzare del 25 per cento l’accisa sull’energia elettrica consumata dalle imprese, come permesso dal decreto milleproroghe. Meno di quello che succederà a Salerno e a Caserta, ma più che nel resto d’Italia. Del resto la norma introdotta dall’ultima legge è riferita solo alla Campania. E c’è anche la preoccupazione che l’atteso aumento delle temperature renda più gravi i disagi per i napoletani. L’assessore all’Igiene urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli, si dice sconsolato dinanzi ad una situazione che non esita a definire «molto difficile». «Il piano di recupero messo a punto la scorsa settimana in prefettura - spiega - è stato rallentato da cause imprevedibili». A far saltare il cronoprogramma è stato il violento temporale che si è abbattuto la scorsa notte sulla regione. Alla discarica di Chiaiano ha infatti sversato un solo compattatore. E meglio non è andato negli impianti: «C’è stata l’impossibilità di andare a Santa Maria Capua Vetere - dice Giacomelli - e le 100 tonnellate di Casalduni sono state davvero ben poca cosa». Inoltre ci registrano rallentamenti nello sversamento negli stir e le code dei camion continuano a essere chilometrici. Per tentare di alleviare i disagi squadre di operai dell’Asìa bagneranno i cumuli di spazzatura in modo da scongiurare il rischio di incendio e poi cospargeranno i cumuli di sacchetti con del liquido disinfettante. «È tutto quello che possiamo fare in questa fase. Siamo tutti vittime della fragilità del sistema», dice Giacomelli. Una fragilità che fa anche salire continuamente i costi della raccolta e degli straordinari. L'Asìa ha finora speso circa un milione in più del previsto tra noli e straordinari. Molto di più ha speso la Provincia che è stata costretta, vista la mancanza di discariche, a portare negli impianti di mezza Italia circa ottocento tonnellate al giorno di frazione umida ad un costo che si aggira tra 1 170 e i 190 euro. E da lunedì la Markab, la società che doveva portare la Fut in Spagna (il trasferimento è saltato per il no dell'Andalusia), dovrebbe cominciare a trasferire in Puglia la frazione umida dello stir di Caivano. A pagare, però, non sarà la A2A che gestisce l'impianto di tritovagliatura, ma la Protezione civile almeno per la parte di materiale accumulata prima dell'uscita di scena della struttura stralcio. L'impresa d'intermediazione sta anche lavorando a nuovi contratti per portare i rifiuti nei Paesi del Nord Europa: se l'accordo sarà chiuso la fut sarà trasportata con delle navi. Inevitabile, quindi, l'aumento della Tarsu e dell'accisa sull'energia elettrica che passerà da 0,0114 euro per kilowattore a 0,01425 euro per tutte le imprese permettendo alla Provincia di incassare 7 milioni in più dei 28 intascati fino allo scorso anno. L'incremento sarà applicato per ogni utenza solo per i primi 200 kilowattore. «La legge ci permetteva unadeguamento del cento per cento, noi abbiamo scelto di farne uno del 25per cento, la percentuale più bassa della Campania – dice il presidenteLuigi Cesaro – proprio per non gravare sul sistema produttivo in unmomento difficile per tutti. E questo ci permetterà di contenere i rincaridella Tarsu al di sotto di quello che è stato ipotizzato nelle scorsesettimane». Ma dall'opposizione il consigliere della Federazione della Sinistra, Tommaso Sodano sottolinea: «A questo aumento non corrisponde unmiglioramento nella qualità del servizio. Non solo: la società provincialenon ha ancora presentato un piano industriale e quindi non si vedonosoluzioni all'orizzonte».