La Jacta non paga, operai in sciopero
Ieri a San Nicola la Strada i rifiuti non sono stati ritirati. Cassonetti pieni nelle zone servite dai «parallelepipedi» colorati e buste lasciate fuori le abitazioni dove opera il «porta a porta», perché a San Nicola la Strada, la spazzatura si raccoglie in due modi diversi. Una scelta poco felice, che non è mai stata condivisa, ma voluta dagli organi regionali preposti. L’emergenza rifiuti però stavolta non c’entra. La colpa dalla mancata raccolta è da ricercare nello sciopero dei dipendenti della Jacta, la società incaricata della raccolta dei rifiuti a San Nicola la Strada, in regime di prorogratio fino al 31 dicembre 2012. La Jacta era infatti la società che – qualche anno fa - vinse l’appalto per la gestione dei rifiuti del disciolto consorzio «Calatia» tra le città di Maddaloni, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista. Una volta sciolto il consorzio, al quale la città di San Nicola aveva conferito uomini e mezzi, si è prorogato il contratto con la Jacta solo per la parte di propria competenza. La società non ha pagato le spettanze ai dipendenti e questi per protesta ieri hanno incrociato le braccia. Purtroppo chi ne paga le conseguenze e ne subisce gli effetti, sono i cittadini, che vedono i loro rifiuti non raccolti e abbandonati per strada. L’amministrazione, guidata dal sindaco Angelo Pascariello, si è subito attivata e ha scoperto che, pur pagando la sua quota alla Jacta per il servizio svolto della raccolta dei rifiuti, questa, invece, di pagare gli stipendi ai dipendenti ha saldato il dovuto alla compagnia assicuratrice per pagare la polizza per gli automezzi che usa per la raccolta. «Sappiamo che la società incaricata della raccolta dei rifiuti a San Nicola la Strada è in difficoltà - spiega il sindaco Angelo Pascariello – ma questo ci ha provocato dei problemi, noi abbiamo pagato un acconto del dovuto a suo tempo e non possiamo fare di più. Abbiamo diffidato la società a procedere entro 48 ore a sistemare la regolarità contributiva. Pur volendo pagare, non possiamo procedere perché manca il certificato di regolare contribuzione». Di questo passo corrono il rischio di rimanere a terra anche oggi 29 tonnellate di immondizia. Insomma, se la società non pagherà il dovuto ai suoi dipendenti, la regolarità dei pagamenti corrisposti dall’amministrazione va a farsi benedire e la città continuerà a subire le conseguenze delle difficoltà finanziarie nelle quali versa la società incaricata della raccolta dei rifiuti.