Superprocura, apertura del governo
Roma. Il parere del Csm non sarà pronto prima della fine di una decina di giorni. «Faremo nel più breve tempo possibile, ma i profili da esaminare sono molti», dice il consigliere Mauro Volpi, presidente della sesta commissione. E molte, infatti, restano le perplessità che i magistrati nutrono nei confronti dell’articolo 3 del decreto sui rifiuti, che sarebbe stato introdotto su precisa richiesta di Guido Bertolaso. Nove commi che definiscono le competenze dell’autorità giudiziaria nei procedimenti relativi alla gestione dei rifiuti nella Campania; nove commi che fanno degli uffici partenopei una sorta di superprocura per i reati ambientali di tutta la regione. Anche a Palazzo Grazioli sono consapevoli che il provvedimento, in questa parte, potrebbe subire modifiche nel corso del suo iter parlamentare e dallo stesso staff del presidente del Consiglio, che ieri ha nuovamente ricevuto il Guardasigilli Angelino Alfano, fanno sapere che «si vedrà se è possibile fare di meglio». Anzi, oggi lo stesso premier potrebbe annunciare delle modifiche, durante la sua conferenza stampa a Napoli. «Siamo consapevoli che il provvedimento potrebbe incontrare difficoltà costituzionali. Ma sulla superprocura non faremo barricate o guerre di religione», è quanto trapela dopo l’incontro a Palazo Grazioli. Criptica l’indicazione della via d’uscita: «Si ricorrerà a meccanismi procedurali». Non per nulla a Via Arenula, sede del ministero della Giustizia, stanno già valutando le eventuali correzioni da apportare al provvedimento, con l’obiettivo di evitare rischi di incostituzionalità. Una delle ipotesi al vaglio è lasciare le competenze divise tra i distretti di Napoli e Salerno, riproducendo lo stesso schema delle direzioni distrettuali antimafia. Ma l’ipotesi non cancella le critiche dei magistrati, preoccupati che ci si avvii a una sorta di federalismo giudiziario. Non solo: è forte il timore che gli uffici partenopei vengano sommersi da migliaia di fascicoli, data la difficoltà di delimitare che cosa rientri nei reati ambientali. Oltre allo smaltimento dei rifiuti, alle discariche, infatti, vengono annoverati tra i reati ambientali - ad esempio - anche gli abusi edilizi. «E allora vuol dire che sarà il procuratore di Napoli ad avere esclusiva competenza sulle verande abusive?», dice un magistrato. Il procuratore Giandomenico Lepore avrebbe già chiesto al ministro Alfano più uomini e mezzi; e anche la settima commissione del Csm, competente sulla materia, ha aperto da alcuni giorni una pratica proprio per la redistribuzione delle risorse. «Le critiche al testo sono miopi e inopportune», così il responsabile del Viminale Roberto Maroni, ieri a Gerusalemme per il Forum internazionale sulla sicurezza, boccia le perplessità espresse sulla superprocura. «La legge è legge, il Parlamento è sovrano e deciderà che cosa fare: quello individuato è uno strumento per risolvere la tragedia nazionale dei rifiuti. Se qualcuno ha un’altra ipotesi la indichi, ma è miope dire ”hai toccato il mio orticello”. Servono contributi per aiutare a risolvere il problema prima che scoppi il caldo estivo». E a difendere il decreto è anche il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, durante l’audizione in commissione a Montecitorio. «Il testo del governo affida dei poteri speciali alla divisione distrettuale dell’Antimafia della Procura di Napoli per i reati ambientali. I poteri però saranno limitati fino al permanere dell’emergenza rifiuti, hanno natura transitoria». Lo stesso governatore della Campania Antonio Bassolino si augura che «non ci siano stravolgimenti, ma solo miglioramenti di alcune misure». Ieri il testo del governo ha iniziato il suo iter in Parlamento ed entro il 6 giugno dovranno essere presentati gli emendamenti. «Sosteniamo la linea che il governo ci propone ma chiederemo alcune modifiche che discuteremo durante il dibattito», fanno sapere dal Pd. «Attribuiamo molta importanza a questo provvedimento e chiederemo che venga calendarizzato al più presto», assicura il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.