Rifiuti, la mossa del procuratore Sei mesi per chiudere le indagini

Prorogata la partenza da Napoli dei pm Noviello e Sirleo
Regi Lagni, ci sono 58 indagati
30 aprile 2011 - Leandro Del Gaudio
Fonte: Il Mattino

Sei mesi di posticipato possesso, la Procura di Napoli stringe i tempi sul fronte caldo dei rifiuti. Emergenza ambientale, l’ufficio inquirente mette la freccia e punta a chiudere filoni ancora sotto copertura. Punta a fare presto, a ottimizzare i tempi. Che succede ai piani alti della Procura? Per chi il procuratore Lepore è pronto a chiedere il posticipato possesso? Il caso investe i due pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, che dal prossimo settembre dovrebbero lasciare Napoli, in piena sintonia con le richieste avanzate qualche mese fa dai due sostituti. Lasciano Napoli, salvo clamorosi cambi di scena, i titolari delle principali inchieste condotte in materia di rifiuti, anche se hanno fornito la propria disponibilità ad un posticipato possesso dei rispettivi incarichi. Chiara la strategia concertata tra il procuratore Lepore e i due pm: consentire lo svolgimento di inchieste e procedimenti ancora aperti proprio sul delicato campo che lega rifiuti e pubblica amministrazione. Dopo la richiesta di Lepore, la parola passa al Ministero, poi bisognerà definire le mosse a stretto giro. Di scadenza e snodi delicati, ce ne sono prima e dopo l’estate. C’è il processo Impregilo, che si sta svolgendo dinanzi alla quinta sezione penale, che vede imputati, oltre all’ex governatore Bassolino, anche gli ex vertici del commissariato antirifiuti e del gruppo Impregilo, poi altri filoni aperti o approdati di recente a snodi decisivi. È il caso dell’inchiesta culminata nel 2009 in quindici arresti tra docenti e responsabili di cdr - a proposito della gestione degli impianti di collaudo - che appena due giorni fa è culminata nel rinvio a giudizio per tutti gli imputati firmato dal gip Egle Pilla. Inchieste aperte, procedimenti che puntano a scavare sui rapporti tra pubblica amministrazione e imprese private. Un territorio delicato, su cui sono nati diversi filoni investigativo. Dopo il processo al falso cdr, alla gestione degli impianti, è arrivato di recente il terzo atto: è quello del percolato, del liquido rilasciato dalle discariche e, in alcuni casi, sversato senza le dovute precauzioni. Inchieste in corso, ce ne sono altre sotto traccia. Massima attenzione in questi mesi, da parte dei pool mani pulite ed ecologia, anche sulla gestione della bonifica della ex area Italsider a Bagnoli. Vicende alla svolta che conta, ma non c’è solo Napoli a lavorare in campo ambientale. È di questi giorni infatti la notifica di cinquantasette avvisi di conclusione delle indagini da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Inchiesta firmata dal pm Donato Ceglie, si punta dritto alla gestione dei regi lagni. A finire sotto i riflettori della Procura sammaritana esponenti di imprese private (gruppo Hydrogest, difeso dal penalista Arturo Frojo), ma anche funzionari pubblici.

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