Ultimatum dell’Asl al Comune: via i rifiuti o chiudete i mercati
"Decine di segnalazioni rischio salute per i cittadini"
L’Asl avverte il Comune: «Se non si rimuovono immediatamente i rifiuti nelle aree mercatali dove vengono venduti i prodotti alimentari sarà necessario provvedere a interdire la vendita di alimenti in tali aree». Per essere un linguaggio burocratico è sin troppo chiaro: monnezza e cibo non possono coesistere così perché c’è un rischio infezione ed epidemie elevatissimo. Allora o Palazzo San Giacomo provvede a pulire oppure i mercati rionali dalla Pignasecca alla Sanità passando per il Borgo Sant’Antonio Abate a quelli di Fuorigrotta vanno chiusi. Insomma, per i napoletani si profila l’impossibilità di fare la spesa, come dire emergenza nell’emergenza. Il documento è firmato dal direttore del dipartimento dell’Asl Napoli 1 Giuseppina Aminsperg ed è indirizzato al sindaco Rosa Russo Iervolino. L’oggetto è chiaro: «Attività di vigilanza per emergenza rifiuti». Quindi il documento prosegue così: «Sono pervenuti alla nostra attenzione segnalazioni da parte dei dirigenti dei distretti 29 (Colli Aminei, San Carlo all’Arena e Stella) e 33 (Vicaria, San Lorenzo e Poggioreale) circa la presenza di cumuli di rifiuti solidi urbani non rimossi da tempo in prossimità di aree mercatali ove vengono venduti prodotti alimentari». L’Asl quindi comunica che ha intensificato l’attività di vigilanza igienico-sanitaria «in concomitanza con la nuova emergenza rifiuti» e quindi lancia l’ultimatum: «Con la presente si sollecita all’immediata rimozione di tali rifiuti nelle aree segnalate. Se non si provvederà a quanto richiesto e si assicurerà la regolare pulizia di tutte le aree mercatali ove si vendono alimenti, venendo meno i requisiti igienico-sanitari sarà necessario provvedere a interdire la vendita di alimenti in tali aree». Giova ricordare che sulla Iervolino - meno di tre settimane fa - nell’ambito di una delle tante inchieste sull’emergenza rifiuti è scattata la richiesta di rinvio a giudizio della Procura per epidemia colposa e omissione d’atti d’ufficio. L’ex ministro dell’Interno è in buona compagnia perché altri venti fra primi cittadini e commissari hanno ricevuto dalla Procura lo stesso trattamento. Fra questi spiccano i nomi di Alessandro Pansa, ex prefetto e dell’ex governatore Antonio Bassolino.