Rabbia e barricate, strade sbarrate dai rifiuti
Emergenza rifiuti, ormai la protesta dilaga. Ieri ci sono stati tre diverse manifestazioni che hanno messo in ginocchio la città. In corso Vittorio Emanuele un gruppo di donne, una decina, ha disseminato i rifiuti non raccolti negli ultimi giorni lungo la strada rovesciando anche i cassonetti. Sul cumulo di immondizia è stato piantato un cartello: «Vogliamo la raccolta differenziata». Stop al traffico all’altezza del viale del Pino, a circa duecento metri da piazza Mazzini. La circolazione è rimasta bloccata per diverse ore, tanto che i vigili urbani sono stati costretti a dirottare le auto all’altezza di via Salvator Rosa. Quasi contemporaneamente un altro gruppo di persone ha manifestato in via Pietro Colletta, tra le pizzerie Mattozzi e Michele dove sedevano numerosi turisti. Un bus del circuito Sightseeing è rimasto bloccato e a quel punto qualcuno ha anche approfittato dell’occasione per fotografare scene evidentemente ritenute irripetibili, con i sacchetti sventrati, e la spazzatura portata al centro della strada e qualche aspirante consigliere che organizzava seduta stante un pezzo di campagna elettorale. In via Annunziata, proprio nei pressi dell’ospedale Ascalesi, la strada è stata bloccata dai cassonetti, rendendo anche difficile l’arrivo delle ambulanze. Nel pomeriggio il traffico è impazzito, le forze dell’ordine hanno cercato inutilmente di convincere i manifestanti a lasciar passare le auto. Tutto inutile. La circolazione è rimasta paralizzata fino alla tarda serata. Intanto i centralini delle forze dell’ordine, del Comune, dell’Asìa e dei Vigili del Fuoco, venivamo tempestati da richieste di intervento: ma inseguire la protesta è stato impossibile. Manifestazioni a parte (e ieri la pioggia ha fortunatamente scoraggiato gli incendi) la situazione resta comunque drammatica. Ieri l’Asìa è riuscita a sversare un po’ più velocemente e quindi non ci sono stati ulteriori accumuli. Ma in strada restano ancora più di duemila tonnellate di spazzatura. Secondo l’ufficio flussi della Regione domenica sera la partecipata del Comune ha portato a Tufino solo novanta delle duecento tonnellate previste. In realtà, a quanto pare, una decina di dipendenti della Lavajet (che ha assorbito i lavoratori di Enerambiente) si è assentata perché, hanno sostenuto i lavoratori, sono stati avvertiti in ritardo. Una circostanza, dicono alla Regione, «che ha aggravato la situazione, poiché presso gli altri Stir si sono registrate difficoltà e rallentamenti e anche perché gli stessi mezzi erano destinati, per questa notte, alla pulizia del centro cittadino e, invece, sono rimasti in attesa di scarico». Proprio per agevolare il Comune di Napoli è stata data ai camion del capoluogo regionale la precedenza assoluta presso gli Stir di Caivano, Tufino e Giugliano (Stir, quest’ultimo, che, tra l’altro, lavora solo i rifiuti di Napoli oltre a quelli del Comune di appartenenza). Nel pomeriggio anche l’impianto di Santa Maria Capua Vetere è stato destinato in via esclusiva alla città. Ma le code restano comunque imponenti anche perché i piazzali sono ingombri della frazione secca che il termovalorizzatore di Acerra non riesce ad assorbire visto che funziona solo su due linee e anche piuttosto lentamente.