Sibilla non cede: continuerò a tutelare l'Irpinia

D'Amelio, Riggiero e Zecchino: la battaglia non è finita. Pd: è il fallimento del centrodestra
20 aprile 2011 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino

«Il mio unico interesse resta quello della difesa del territorio, che prescinde dai localismi e dall’autosufficienza faticosamente conquistata nella gestione del ciclo integrato. L’Irpinia, nella cornice della provincializzazione, non può prendersi il peso delle inefficienze altrui». Cosimo Sibilia non ha intenzioni di cedere e anche - e soprattutto - dopo l’approvazione del piano rifiuti in consiglio regionale ribadisce la sua netta contrarietà. Il numero uno di Palazzo Caracciolo lo fa con fermezza, evitando le polemiche politiche e richiamandosi al voto unanime in consiglio provinciale. Ricorda innanzitutto di non aver mai fatto mancare sostegno e solidarietà ad altri territori in difficoltà: «Non assistiamo indifferenti ai problemi di Napoli e delle altre province: lo abbiamo dimostrato in passato con la megadiscarica di Ariano ed oggi con quella di Savignano. Tantomeno, c’é bisogno di chiedere solidarietà: la assicuriamo quotidianamente - in virtù dell’accordo sottoscritto il 4 gennaio a Roma - ricevendo 250 tonnellate di rifiuti dal capoluogo campano trattate presso lo Stir di Pianodardine. Se altri non hanno rispettato quel patto, appare inaccettabile tentare ancora, in ogni modo, di nascondere le inefficienze aprendo varchi istituzionali per immaginare un’eventuale esportazione di rifiuti presso le zone interne, solo perché secondo alcuni più adatte per conformazione territoriale e, magari, perché apparentemente meno resistenti sotto il profilo della prevedibile protesta». Sibilia sotolinea così «la posizione di fermezza di istituzioni, parti politiche e sindacali e dei cittadini dell’Irpinia, evidenziata dall’unanimità del parlamentino di Palazzo Caracciolo: il documento approvato costituisce la linea guida della mia azione». La stessa posizione di netta contrarietà viene ribadita dai consiglieri regionali del centrodestra Ettore Zecchino e Antonia Ruggiero che hanno nuovamente abbandonato l’aula al momento del voto. «La battaglia - dichiarano - non può essere finita qui: continueremo in tutte le sedi possibili, senza lasciare nulla d’intentato, per la salvaguardia del nostro territorio dal rischio di diventare una provincia pattumiera. Non è nostra intenzione negare solidarietà, ma non si può pensare di risolvere i problemi semplicemente con uno scarica barile». Sulla stessa lunghezza d’onda la collega del Pd, Rosetta D0Amelio. «Con soli 32 voti - dice - dopo che il gruppo del Pd aveva abbandonato l’aula per dissenso politico, una maggioranza risicata ha approvato questo piano che ho sempre contestato: non sarà il superamento della provincializzazione a risolvere il problema dei rifiuti». Di parere opposto il consigliere di Noi Sud, Sergio Nappi, che aveva votato a favore dell’emendamento e ha replicato sostenendo la legge: «L’azione di contrasto avviata dalla Provincia con il presidente Sibilia è strumentale e demagogica. L’emendamento che difendo riassegna alle amministrazioni provinciali una capacità di autonoma scelta partecipativa e solidale ad eventuali problemi che nascono al di fuori dei confini degli ambiti ottimali». Il coordinamento provinciale del Pd attacca nuovamente l’Udc - «che a palazzo Caracciolo vota una cosa e a Napoli l’esatto contrario» - e la segretaria Caterina Lengua accusa il centrodestra su fallimento sulle questioni della sanità e dei rifiuti: «Un fallimento che va declinandosi, giorno dopo giorno, in un crescente stato confusionale e in soluzioni estemporanee tutte finalizzate a penalizzare l’Irpinia e le zone interne della Regione». Da parte sua, la Comunità montana dell’Ufita ribadisce che «non tollererà l’individuazione, costruzione e realizzazione di nuove discariche e, meno ancora, l’ampliamento degli attuali sversatoi».

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