Inchiesta Eco4, la Giunta dice no all’uso delle intercettazioni di Landolfi

Ma l'esponende Pdl si ribella: "Quegli atti mi scagionano, li metterò su Facebook"
20 aprile 2011
Fonte: Il Mattino

Risultato che ha del paradossale alla Giunta per le autorizzazioni della Camera dei Deputati che ieri si è espressa contro l’utilizzo di vecchie intercettazioni del 2002 riguardanti il deputato Mario Landolfi. Il paradosso sta nel fatto che l’esponente del Pdl aveva, a viva voce, chiesto che i nastri fossero ascoltati dai magistrati napoletani che stanno indagando sulle infiltrazioni camorristiche alla Eco4, la società controllata dai fratelli Orsi e dal boss della camorra Francesco Bidognetti. Ma i suoi colleghi di partito non gli hanno dato retta, e hanno negato ai magistrati l’uso delle conversazioni telefoniche di Landolfi. Secondo l’ipotesi investigativa dei magistrati di Napoli, in cambio di appalti per la raccolta dei rifiuti nel Casertano nella società Eco4 venivano assunte persone vicine a politici, e in questa cornice si inseriscono le accuse a Landolfi. Il relatore del provvedimento Maurizio Paniz (Pdl) ha motivato il «no» all’ascolto affermando che il tempo trascorso dai fatti le rende ormai inutilizzabili in sede giudiziaria. Ben diversa l’idea del diretto interessato, Landolfi, che ritiene quei nastri la più diretta prova della sua innocenza. Il deputato del Pdl aveva quindi chiesto di dire sì alla Procura di Napoli ma la «linea forte» di Paniz e della maggioranza alla fine ha fatto scattare il «no» che dovrà comunque essere verificato da un voto di aula alla Camera. Landolfi non l’ha presa bene perché ha annunciato che tutti gli atti li metterà su Facebook in nome della trasparenza e del suo diritto alla difesa. Una scelta controcorrente e indubbiamente innovativa. A votare per il «no» sono stati Pdl e Lega (7 voti); contro Pd e Idv (in tutto 4 voti); i 2 deputati Udc si sono astenuti. Gli esponenti di Fli e Responsabili erano oggi assenti. Landolfi ringrazia Paniz ma ricorre al social network e dice: «La decisione della Giunta nulla toglie e nulla aggiunge all’inconsistenza degli elementi a mio carico. Nei prossimi giorni pubblicherò sul mio profilo Facebook gli atti dell’inchiesta nella parte che mi riguarda, così da consentire a tutti di rendersi conto in base a quali elementi sia stato possibile scaraventare in una infernale vicenda giudiziaria un esponente politico che ha rivestito ruoli di primo piano nelle istituzioni e che ha sempre combattuto dalla parte dello Stato». «Dopo il voto di oggi sembra solo un gioco delle parti», afferma la capogruppo democratica nella giunta per le Autorizzazioni della Camera, Marilena Samperi mentre l'Idv segnala, con Federico Palomba «la singolarità di questo caso»: la maggioranza, pur di «salvare la casta, sbaglia bersaglio, perfino danneggiando chi, anche facendo parte della casta stessa, pensa di trarre vantaggio dall'utilizzo delle intercettazioni, come nel caso di Landolfi».

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