Stir al collasso, i camion non riescono a sversare
È una lotta contro il tempo quella ingaggiata dalla Sapna e dall’Asìa per riuscire a togliere la spazzatura dalle strade della città prima di Pasqua. Una corsa che, però, difficilmente potrà essere vinta, nonostante l’impegno di queste ultime ore. Il direttore tecnico della Sapna, Giovanni Perillo, sta controllando i flussi minuto per minuto e dirottando i camion dove è più facile sversare. Ma il lavoro degli Stir, sovraccarichi di rifiuti, continua a essere lento: ieri sera alle 19 erano state sversate 1200 tonnellate, fino alle 23 l’Asìa sperava di arrivare a 1500 erodendo di 300 tonnellate gli arretrati. Di questo passo domenica ci potrebbero essere tra le cinquecento e le mille tonnellate. Ma il presidente della partecipata del Comune, Claudio Cicatiello continua a sperare: «Ce la stiamo mettendo tutta per fare in modo di consegnare a turisti e cittadini una città pulita per le festività pasquali – dice - Tutti si stanno comportando bene anche se, naturalmente, i problemi tecnici sono sempre in agguato». Ieri la giornata è stata tutt’altro che facile. Dopo i roghi della notte in mattinata i napoletani erano tornati a svegliarsi tra i rifiuti. Cumuli su cumuli specialmente nella zona centrale, quella servita dalla ditta ligure Lavajet. In piazza Carolina, proprio accanto alla prefettura i mucchi di monnezza arrivavano quasi al centro della carreggiata. Il resto lo hanno fatto gli abitanti della zona che con i sacchetti hanno bloccato lo sbocco di via Chiaia e poi hanno sistemato una transenna con un cartello con su scritto «Benvenuti a Napoli città giardino». Nel primo pomeriggio sono arrivati i compattatori e gran parte dei rifiuti sono stati prelevati. Mentre gli operatori ecologici con le mani coperte dai guantoni tiravano su i sacchetti squarciati (con un impegno personale che va ben al di là di quello che normalmente ci si potrebbe aspettare) i tecnici dell'azienda spiegavano: «Abbiamo ancora venti mezzi in coda, non sappiamo come andrà a finire». E la situazione non era migliore in via Toledo, in via Santa Lucia, in piazza Vittoria. Che cosa accadrà nelle prossime ore? A Chiaiano si continuerà a sversare poco, anzi pochissimo. Ieri infatti Perillo ha spiegato: «Fino alla data del suo esaurimento, previsto nel mese di giugno, la discarica potrà ricevere quantitativi medi giornalieri di rifiuti non superiori alle 200 tonnellate». All’interno del sito sono attualmente in corso lavori di arginatura mentre proseguono le analisi di routine. Intanto, nel termovalorizzatore di Acerra, sono in funzione due linee di combustione sulle tre disponibili: «Si tratta di una situazione fisiologica - dice Perillo - nei prossimi quindici giorni, comunque, anche la terza linea tornerà a lavorare». Attualmente il termovalorizzatore sta bruciando circa 800 tonnellate di frazione secca proveniente dagli Stir di tutta la Campania che sono al centro del piano di emergenza. Oggi l’Asìa dovrebbe portare a Giugliano la bellezza di novecento tonnellate: l’impianto funzionerà esclusivamente per Napoli. Ma, anche a causa del rallentamento di Acerra, non è possibile smaltire la frazione secca prodotta e quindi è stato deciso di imballarla e di depositarla nei piazzali. Il che rallenta notevolmente le operazioni. Il piano prevede poi che quattrocento tonnellate finiscano a Santa Maria Capua Vetere, 350 a Caivano. 150 Chiaiano. Gli stir, però, ovviamente non fanno altro che separare i rifiuti in due frazioni: quella secca, che finisce ad Acerra (per quanto possibile) e quella umida che viene esportata negli impianti di mezz’Italia. Ieri il consiglio regionale ha di fatto attenuato il principio della provincializzazione dando a Sapna la possibilità di utilizzare i siti di sversamento della Regione (ma solo in caso di crisi) e questo dovrebbe rendere più facile tamponare le emergenze future. Per quella in corso nulla da fare: prima di diventare operativo il provvedimento dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e poi ci vorranno almeno 45 giorni perchè possa scattare.