Cigliano non risponde al gip: «Ho paura per i miei figli»

Il padre di Dario e Corrado interrogato sul caso Enerambiente
Il legale chiede la scarcerazione
19 aprile 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Antonio Cigliano nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri davanti al gip Isabella Iaselli. L’anziano ex amministratore, assistito dall’avvocato Valerio de Martino, risponde in concorso con i figli Dario e Corrado in un tentativo di condizionamento di Salvatore Fiorito, il responsabile della cooperativa Davideco, che è a sua volta accusato del raid di settembre nel deposito di Enerambiente. In carcere Fiorito avrebbe cominciato a raccontare di accordi poco chiari che avrebbero legato la società partecipata del Comune, l’Asia, la ditta appaltatrice Enerambiente e le cooperative destinatarie del subappalto. Al centro di questa rete si sarebbero trovati proprio i Cigliano. Ieri il capostipite Antonio si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha reso una breve dichiarazione spontanea. «Io ho quasi ottanta anni – ha spiegato – e sono in pessime condizioni di salute. Non sono preoccupato per me, ma per i miei figli. Negli anni Novanta sono restato per quattro mesi in carcere e ora temo per Corrado e per Dario (consigliere provinciale e comunale Ndr). Vedo infatti riproporsi lo stesso clima di tensione che caratterizzò la stagione» di Tangentopoli. Nel ’93 Antonio Cigliano, allora assessore alla Nettezza Urbana della giunta Polese, fu coinvolto nelle indagini sull’appalto che portò alla privatizzazione del servizio. In carcere con lui finì in manette il manager della alla Sigea di Gabriele Serriello che aveva vinto l’appalto. Una gara truccata, sostennero i magistrati che arrestarono sia il politico (per lui il procedimento si conclude con un patteggiamento) che l’imprenditore. E fu proprio quest’ultimo, dietro le sbarre, a raccontare i retroscena dell’appalto, gli accordi trasversali, le tangenti, le assunzioni. Fu l’inizio della tangentopoli napoletana: un terremoto che coinvolse i vertici cittadini di moltissimi partiti di destra, di sinistra e di centro. Cigliano patteggiò la condanna. La giunta Polese fu spazzata via. Ora, diciotto anni dopo, le indagini sulla monnezza e sui raid che tra l’estate e l’autunno hanno portato alla distruzione di una cinquantina di compattatori, hanno coinvolto anche i figli Corrado e Dario che hanno già affrontato l’interrogatorio di garanzia. Il legale ha già presentato per tutti e tre un’istanza di scarcerazione al tribunale al gip e una richiesta di riesame al tribunale. La camera di consiglio dovrebbe tenersi dopo Pasqua.

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