Sibilla; crisi evitata, ora nuova unità sui rifiuti
Il giorno dopo del voto unanime in consiglio di Palazzo Caracciolo per la tutela della provincializzazione del ciclo dei rifiuti, Cosimo Sibilia è tanto soddisfatto e orgoglioso da mettere in secondo piano quanto rischiava di accadere soltanto qualche ora prima: il suo mandato sul tavolo, la minaccia di dimettersi se non si fosse trovata una soluzione condivisa sulla questione rifiuti.
Presidente, si è davvero rischiata la crisi in maggioranza? Lo scontro con l’Udc è stato così duro? «Il confronto è stato anche serrato, a tratti aspro. Ma in politica possono esserci momenti del genere. Insieme, però, è stato inseguito, e anche con il contributo dell’Udc, l’obiettivo è stato raggiunto. La maggioranza ha votato senza distinzioni, seppure a fronte di posizioni che ciascuno riteneva legittime, e questo è sicuramente un risultato che le fa onore ed esalta il senso di responsabilità di chi è chiamato a governare».
Ma c’è stato un momento in cui si sono paventate le sue dimissioni. «Sì, è vero. Confermo che ho anche pensato a rassegnare le dimissioni. Di fronte a una questione delicata come quella dei rifiuti, e dopo la mia sollecitazione che tanti consiglieri di ogni schieramento pure avevano raccolto, appariva non ragionevole ripresentarsi in aula con posizioni diverse in grado di allontanare l’obiettivo che s’era detto di voler raggiungere. L’arroganza numerica e trasversale va combattuta con un corpo unico e bipartisan dell’Irpinia: qui non si tratta di far trionfare localismi e di chiudersi nel proprio piccolo benessere, ma di indurre alla ragione e al rispetto dei territorio. Questo la gente d’Irpinia, e i suoi amministratori, hanno dimostrato di saperlo fare continuando a essere solidali rispetto a un’emergenza, come quella napoletana, che però ha delle motivazioni e delle responsabilità ben precise. Alla fine, opposizione e maggioranza hanno fatto prevalere il senso di responsabilità».
Un risultato politico che segna un punto a favore del fronte comune per l’Irpinia. «Il consiglio provinciale ha dato, nuovamente, prova di saper esprimersi nell’interesse dell’Irpinia e della sua gente. Così come in altre occasioni sui grandi temi, l’assemblea di Palazzo Caracciolo ha votato all’unanimità, superando gli steccati politici. Un’ulteriore dimostrazione del grande senso di responsabilità mostrato da maggioranza e opposizione, che hanno messo da parte il colore politico per badare alla tutela del territorio irpino. Certo, è inutile negare travagli e tensioni per la stesura del documento, anche se sui punti salienti tutti si erano detti d’accordo dal primo momento; ma, alla fine, ogni formazione della maggioranza, Udc compresa, ha dato il proprio sostegno al deliberato dal consiglio letto dal presidente Alaia. Una fetta della minoranza, nello specifico il Centrosinistra Alternativo, pur condividendo il documento, ha voluto consegnare all’assemblea un allegato per segnare una diversità di lettura rispetto al resto dei gruppi. Ma credo conti il risultato finale, e questo c’è».
Basterà a salvaguardare il territorio provinciale da una maxidiscarica? «Guardi, io auspico e spero che sia così. Ma l’attenzione deve rimanere alta. Direi che deve essere proporzionale rispetto all’intensificarsi della crisi napoletana. Ho il mandato dell’intero consiglio che mi impone di tutelare la provincia di Avellino, che è terra virtuosa. È provincia pilota, in Campania, nella gestione del ciclo dei rifiuti. Non permetteremo che un giorno mi dicano che sono bravo e il giorno dopo mi rifilino rifiuti solo per mancato rispetto delle regole da parte di altri. Proprio per questo abbiamo scritto nel documento che c’è la più netta contrarietà alla concessione di ulteriori quote di solidarietà ad altre province campane in assenza di un risolutivo piano di rientro nelle condizioni di ordinarietà condiviso dall’Unione europea».
In che modo agirete? «La via del dialogo è sempre preferibile. Comunque ogni azione politica verrà perseguita e si farà riferimento a qualsiasi sede che si riterrà utile per garantire l’Irpinia. Ovviamente, se si dovessero verificare provvedimenti che penalizzano la provincia di Avellino».