In Sicilia la spazzatura di Caivano partiranno 120 tonnellate al giorno

La settimana prossima A2A firmerà il contratto con un'azienda di Alcamo
17 aprile 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

Doveva viaggiare verso la Spagna, andrà in Sicilia parte della frazione umida che ingombra lo stir di Caivano. La Fut uscirà dall’impianto con il codice dei rifiuti speciali e non avrà quindi bisogno di alcuna autorizzazione regionale. Finirà nell’impianto «Vincenzo D’Angelo» di Alcamo, autorizzato a lavorare, come si legge nel sito internet, rifiuti solidi urbani e rifiuti pericolosi e non pericolosi. Si tratta della stessa impresa che ha smaltito al prezzo di 193 euro più Iva la frazione umida di Giugliano e Tufino trasportata dalla Adiletta ad Alcamo e finita nelle discariche messinesi proprio tramite D’Angelo. Una vicenda che ha suscitato non poche polemiche in Sicilia anche perché il proprietario della ditta, Vincenzo, è stato condannato a febbraio a sette mesi di reclusione con la condizionale per «aver gestito rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, in assenza di autorizzazioni». Contro la condanna è stato presentato appello. Ma ora il contratto firmato dalla Sapna è scaduto. Il prossimo, quello che riguarderà lo stir di Caivano, dovrebbe essere portato avanti dalla A2A, la società che gestisce l’impianto e il termovalorizzatore di Acerra. È stata, infatti, l’impresa bresciana a spedire una lettera d’intenti a Vincenzo D’Angelo che sarebbe pronto ad accettare tra le 100 e le 120 tonnellate di spazzatura al giorno, 80 tonnellate in meno del quantitativo richiesto. «Prenderemo quello che possiamo – spiega l’imprenditore -Festeggiamo l’unità d’Italia, ma sulla spazzatura siamo sempre pronti a dividerci. La cosa importante è che i rifiuti non siano dannosi per la salute, perciò prima di passare alla fase operativa ho fatto analizzare i materiali controllando anche la diossina. I risultati mi hanno convinto ad accettare». Il contratto vero e proprio dovrebbe essere firmato tra lunedì e martedì anche se la A2A sottolinea: «Non spetta a noi portare fuori i rifiuti di Caivano». Sarà, però, l’azienda sottoscrivere il documento e la Sapna o la Protezione civile (la questione è aperta) a pagare: in assenza di gara solo un privato può infatti sottoscrivere un impegno di questo genere. I rifiuti di Caivano una volta arrivati ad Alcamo saranno ulteriormente lavorati: si toglierà tutto quello che è possibile riciclare e il resto finirà in discarica. Questo per il momento: infatti la Markab, che doveva portare i rifiuti in Spagna, non esclude, dopo il no del governo andaluso, di chiudere nuovi contratti con il Nord Europa. Alcuni sarebbero in dirittura di arrivo. Proposte, richieste, arrivano da tutto il mondo. Negli ultimi giorni si erano fatti avanti anche imprenditori greci che sarebbero stati pronti ad ammassare spazzatura sul loro territorio a cinquanta euro la tonnellata. Una cifra tanto bassa da insospettire.

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