Maddaloni

L’opposizione attacca: «Sospetti sui dati della differenziata»

16 aprile 2011 - g.mir.
Fonte: Il Mattino Caserta

MADDALONI. È bastato che il Comune diffondesse i dati della raccolta differenziata del mese di marzo per scatenare un putiferio. Eppure le percentuali complessive, rispetto ad un anno fa, sarebbero confortanti: appena sotto la soglia del 23 per cento. Giusto per non stare sempre, come da tradizione in un Comune dove l’ultimo sindaco è stato rimosso per «gravi carenze nella gestione dei rifiuti», sul fondo delle classifiche regionali ed evitare nuove censure e interventi d’autorità. In un anno, qualche passo in avanti francamente è stato fatto grazie all’allargamento delle aree servite dalla raccolta porta a porta. «Questi dati raggiunti – dice Carlo Scalera, ambientalista ed ex-coordinatore cittadino dei verdi- non valgono nulla. Basta evidenziare che non è attiva sul territorio nessuna campagna di informazione. I cittadini non sanno quando e in che modo vanno gestiti i rifiuti differenziati. E poi, senza una verifica del materiale a monte, quello conferito nelle aree di raccolta, è impensabile stimate a valle, cioè nelle aree di conferimento finale, quanto è stato correttamente differenziato». Perplessità condivise anche da Legambiente Calatia: «Bisogna divulgare i dati in possesso dei consorzi di filiera per discutere su criteri oggettivi e parlare di risultati raggiunti». Dal fronte unico delle opposizioni emerge Franco D’Angelo (Pd): «C’è un equivoco. Si considerano già differenziati i rifiuti che i cittadini dividono, secondo criteri anche personali, e per i quali non c’è certezza di affidamento ai consorzi. Si confondono i dati, relativi al trasporto dei materiali separati, con quelli effettivamente differenziati». Il sindaco Antonio Cerreto non è affatto scosso dalle polemiche. Pensa al futuro: «È in atto la distribuzione dei raccoglitori degli oli di frittura esausti. È un altro importante risultato che abbiamo raggiunto. Si allarga il fronte dei servizi a disposizione della raccolta differenziata. E con qualche difficoltà cresce la cultura della differenziazione perché è alta la frequentazione delle isole ecologiche ed si è allargata l’area servita dal porta a porta».

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