Romano rassicura l’Irpinia: non ci sarà nessuna discarica

L'assessore all'ambiente: "La provincializzazione resta il vincolo inviolabile"
15 aprile 2011 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

L’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, prova a fugare ogni dubbio sull’emendamento della discordia. «Il testo dell’emendamento è molto chiaro e non ha bisogno di essere interpretato: le Province devono andare in soccorso di quei territori che non dovessero riuscire a garantire il pieno rispetto del principio dell’autosufficienza, per fondate e comprovate ragioni, che devono essere confermate da tecnici nominati dalla giunta regionale». L’emendamento sui rifiuti approvato dal consiglio regionale continua a far discutere e creare polemiche. Nonostante le rassicurazioni di chi la norma l’ha scritta e votata, in tanti restano convinti che la provincializzazione sia, di fatto, superata. Se - come hanno ribadito a più riprese il vice presidente della Regione Giuseppe De Mita, il consigliere dell’Udc, Pietro Foglia, e lo stesso Ciriaco De Mita - quello votato è un emendamento che cambia poco o nulla, perché i consiglieri napoletani avrebbero accettato traquillamente la sostituzione del primo emendamento presentato da Gennaro Salvatore che, di fatto, sprovincializzava il ciclo dei rifiuti? L’interrogativo resta da sciogliere così come da fugare i sospetti che il provvedimento possa celare sorprese per l’Alta Irpinia e le zone interne. Romano assicura che le Province sono tenute ad assicurare quella fetta di solidarietà necessaria a garantire il principio dell’autosufficienza su base regionale, «a meno che non siano in condizioni di farlo, come, in questa fase, la provincia di Avellino a causa della chiusura della discarica di Savignano o Terzigno essendo uno sversatoio distrettuale». In questo caso - conferma l’assessore all’Ambiente - «si sfruttano gli accordi già in essere con numerose altre regioni». Cambia poco o nulla, dunque? «Non è così. - risponde Romano - Il provvedimento approvato attribuisce alle amministrazioni provinciali quei poteri e quelle competenze che venivano richieste: saranno loro ad essere chiamate in causa e ad assumere decisioni in caso di criticità di uno o dell’altro territorio, come può essere per la provincia di Benevento nel caso venga confermata la chiusura dell’impianto di Sant’Arcangelo Trimonte. L’emendamento consente pure di superare quanto disposto dall’articolo 1, comma 7 bis, della legge 1 del 2011 che affidava al governatore Stefano Caldoro la possibilità di individuare le aree in cui allocare gli impianti in via di somma urgenza. Abbiamo scelto responsabilmente di far prevalere la politica e affidare tutte le competenze alle amministrazioni provinciali». Preso atto che non si può immaginare il trasferimento dei rifiuti solo in alcuni impianti - «Ogni discarica ha una sua capacità e non si può invaderla con carichi di altri territori» - resta il dubbio su cosa può succedere in caso si esaurisca un impianto come quello di Chiaiano. È soprattutto questo che spaventa i cittadini delle zone interne: chiusa la discarica napoletana, si provvederà ad aprire un mega sversatoio in Alta Irpinia? «Non esiste. - dice Romano - Il principio della provincializzazione resta un vincolo inviolabile della gestione del ciclo integrato: ogni provincia deve continuare a garantire il pieno rispetto del principio dell’autosufficienza, a meno di situazioni di criticità. Napoli dovrà attivarsi per individuare una nuova discarica prima che chiuda Chiaiano, così come Benevento nel caso venisse confermata la chiusura dell’impianto di Sant’Arcangelo Trimonte».

Powered by PhPeace 2.6.4