Regione, fumata nera e polemiche provincializzazione in alto mare
La battuta dell’irpina Antonia Ruggiero (Pdl) è la giusta sintesi della giornata: «Per un altro fine settimana i rifiuti resteranno a Napoli». Il consiglio regionale che avrebbe dovuto esprimere il voto finale alla legge che contiene la norma sulla deprovincializzazione dei rifiuti si è concluso con una fumata nera perchè l’opposizione ha lasciato l’aula e il centrodestra si è ritrovato in aula senza i trentuno consiglieri necessari. Un flop inatteso, dovuto alla lite su due emendamenti del Pd e dell’Udc giudicati inaccettabili dal Pdl perchè senza copertura finanziaria. Una seduta apparentemente tranquilla si è riscaldata nel finale. In conferenza dei capigruppo era stata raggiunta un’intesa per votare un pacchetto di emendamenti. In aula è stata così approvata la proposta di portare da cinque a tre anni il mandato dei direttori generali delle Asl e della aziende ospedaliere, è stata approvata la norma che istituisce la figura del capo di gabinetto presso la presidenza del consiglio regionale, è passata la proposta che regola la titolarità delle farmacie nei comuni montani. Tutto secondo copione, insomma, se si esclude il ritiro dell’emendamento salva-Corecom, proposto dal Pdl e accantonato quando il centrodestra, dopo i rilievi posti dall’Udeur, ha capito che non sarebbe passato. La svolta si è avuta quando si è arrivati all’esame di una proposta di Udc, Pse e Pd di contributi a favore delle Comunità montane e di una del Pd per la proroga dei mutui al 31 dicembre 2011 per i piccoli Comuni. Il Pdl ha chiesto che i due emendamenti fossero accantonati perchè privi della copertura finanziaria. Foglia (Udc) ha contestato la decisione. «Il Pdl - ha detto - non rispetta gli accordi. Si è approvato i suoi emendamenti e ha mollato gli altri. Non è corretto». L’opposizione ha invece lasciato l’aula. Il Pdl prima ha proposto che si andasse avanti con il voto finale poi ha chiesto la sospensione della seduta avendo capito che il centrodestra non aveva i numeri. Ma il tentativo di convincere l’opposizione a rientrare in aula è fallito. E quando i lavori sono ripresi il capogruppo del Pse Gennaro Oliviero ha fatto notare che erano le 16, ora di conclusione della seduta. Tutti a casa, quindi, e seduta convocata per martedì prossimo. «Sulla sprovincializzazione dei rifiuti - ha commentato Gennaro Salvatore, capogruppo di ”Caldoro presidente” - avevo già sottolineato che ci sarebbe stato chi, invece di buttare la palla fuori dal campo, avrebbe fatto melina. Era chiaro il tentativo di arrivare alle 16 per evitare l’approvazione. Le logiche provincialistiche hanno impedito il voto». L’opposizione accusa la maggioranza di furbizia. «Il metodo di lavoro portato avanti è singolare, se non addirittura incredibile - sostiene l’Idv -. In modo furbesco la maggioranza introduce modifiche e nuovi articoli a norme regionali che nulla hanno a che fare con la legge all’esame». E il vicepresidente del consiglio regionale, il Pd Antonio Valiante, attacca: «Questa maggioranza stravolge le regole e pretende di modificare a colpi di emendamenti anche lo statuto».