Meno rifiuti a Chiaiano, nuovo stop alla raccolta

Sverate solo 12o tonnellate. Mamme vulcaniche in piazza: "Strane peforazioni a Terzigno"
15 aprile 2011 - d.d.c.
Fonte: Il Mattino

I Siti Solo 120 tonnellate di spazzatura di Napoli sono state sversate stanotte alla discarica di Chiaiano e torna ad andare a rilento la pulizia della città. Un rallentamento dovuto anche alla limitazione dell’area dove è possibile depositare i rifiuti: la procura di Napoli ha chiesto, infatti, di lasciare libera la zona dove dovranno essere effettuati i carotaggi per chiarire le condizioni del fondo cava che sono al centro delle indagini che hanno coinvolto anche la Ibi e la Edilcar. La prima impresa ha gestito fino a qualche settimana fa la discarica e la seconda ha organizzato il movimento terra. Asia ha potuto conferire ieri circa 1350 tonnellate, cento in più della produzione giornaliera. Nei tre giorni precedenti aveva portato in discarica 1600 tonnellate riducendo radicalmente la quantità di rifiuti in strada.Oggi dovrebbero restare solo cinquecento tonnellate. Continueranno, invece, a pieno ritmo i conferimenti allo stir di Caivano: la Sapna, infatti, sta liberando lo stabilimento dalla frazione umida che lo ingombrava e la sta mandando in discarica ad Alcamo. Ieri sono tornate in campo le mamme vulcaniche e dei Verdi che hanno protestato davanti alla sede della Provincia, per chiedere informazioni su «strane perforazioni dentro la discarica di Terzigno» (che però non risultano all’Asia che gestisce la discarica) e su «il registro dei tumori dei comuni limitrofi alle discariche». Come se non bastasse torna d'attualità il problema dei lavoratori dei consorzi di bacino che, almeno a Caserta, rischiano di restare senza stipendio. Un recentissimo decreto della presidenza del consiglio ha prorogato il consorzio unico fino al 31 dicembre del 2011, ma l'articolazione di Caserta deve incassare più di cento milioni dai Comuni serviti per poter pagare i dipendenti. Dopo la protesta della scorsa settimana l'assessore regionale Giovanni Romano ha scritto ai presidenti di provincia ai prefetti e alle organizzazioni sindacali chiedendo di aprire un tavolo con le organizzazioni dei lavoratori anche alla luce della sentenza del 3 marzo della Consulta che impedisce di far slittare i termini del passaggio alle società provinciali. Il portavoce dei sindacati autonomi, Vincenzo Guidotti, ha quindi sollecitato un incontro immediato e ha chiesto ai prefetti di intervenire entro cinque giorni per un «tentativo obbligatorio di conciliazione».

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