Rifiuti nel mausoleo romano, ultimo schiaffo alla storia

Pozzuoli, spuntano affreschi sotto tonnellate di pneumatici e scorie nocive
22 aprile 2011 - Nello Mazzone
Fonte: Il Mattino

Rifiuti nel mausoleo romano Pozzuoli. Un mausoleo di epoca romana con resti di decorazioni e stucchi risalente al II secolo dopo Cristo profanato dai tombaroli e trasformato in una discarica a cielo aperto lungo l’antica via Domitiana: duemila anni di storia cancellati e sepolti sotto tonnellate di pneumatici e quintali di rifiuti speciali. La clamorosa scoperta l’hanno fatta ieri mattina i finanzieri del comando provinciale di Napoli e della compagnia di Pozzuoli. Epilogo di una indagine lunga e complessa, partita da una segnalazione anonima. «Sotto Torre Poerio c’è una tomba di epoca romana, trasformata in discarica». Una delazione inviata al comandante della guardia di finanza di Pozzuoli, il capitano Michele Ciarla, che con scrupolo e testardaggine ha subito avviato i controlli. Pedinamenti in borghese, osservazioni dall’alto con le immagini del sistema Gps di Google Maps, sorvoli della zona con un elicottero. Sotto controllo è finita un’area di millesettecento metri quadrati in via Arco Felice Vecchio, a poche centinaia di metri dalla porta fatta costruire dall’imperatore Domiziano nel I secolo dopo Cristo sulla via omonima in direzione dell’antica Baia. Ad attirare l’attenzione dei finanzieri sono stati, soprattutto, i quintali di pneumatici. Quasi milleduecento. Disseminati nei pressi del rudere della Torre Poerio: costruzione difensiva fatta edificare nel Seicento a difesa del vicereame spagnolo. Gomme di autovetture, ma anche scarti di materiale edile. Tutto accatastato al lato di un vecchio rudere. La presenza di questi rifiuti speciali in un’area requisita ad un privato dalla Protezione civile dopo la seconda ondata del bradisismo, a metà degli anni ’80, e bonificata da poco dall’ufficio tecnico comunale di Pozzuoli, ha fatto scattare i sospetti. E ieri mattina all’alba c’è stato il blitz delle fiamme gialle, con la clamorosa scoperta. «Abbiamo verificato che la Torre Poerio era ormai diventata un deposito abusivo, colmo fino al tetto, di migliaia di pneumatici in disuso – spiega il capitano Ciarla – Ma a destare sospetti sono stati soprattutto quei cumuli di pietre e materiale di risulta sotto i quali abbiamo scoperto un cunicolo sotterraneo che dava accesso al mausoleo di epoca romana». Nel corso delle operazioni, le Fiamme gialle si sono accorte che una porzione del casolare semidiroccato su un lato di Torre Poerio era stata deliberatamente fatta crollare allo scopo di occultare altri rifiuti, nascosti nella zona sottostante il livello di calpestio. Gli pneumatici posizionati in fila e il materiale di risulta posto quasi a voler occultare qualcosa sottostante hanno destato sospetti. I militari hanno allertato immediatamente i tecnici dell’ufficio beni archeologici di Cuma della Soprintendenza speciale di Napoli e Pompei e, con una pala meccanica, hanno rimosso il materiale di risulta provocato dal crollo. È venuto alla luce, così, l’ingresso di un cunicolo sotterraneo, delimitato da travi in marmo. Attraverso una scala, già sistemata sulla parete laterale del cunicolo da ignoti, le fiamme gialle e gli archeologi si sono calati nel sottosuolo. E c’è stata la scoperta ufficiale, visto che i tombaroli avevano già rinvenuto e trafugato il monumento funebre nelle scorse settimane. Dinanzi ai militari è apparsa la camera del mausoleo funebre, con evidenti segni di asportazione di parte degli intonaci affrescati. Secondo quanto riferito dai tecnici, poi, il mausoleo - realizzato in una zona utilizzata dai romani per la realizzazione di opere funerarie - sarebbe costituito anche da altri vani, attualmente non accessibili, che presumibilmente potrebbero custodire reperti di valore storico. Una scoperta che ha fatto scattare l’immediato sequestro penale dell’intera area e la denuncia a piede libero della proprietaria del fondo, la 64enne incensurata di Pozzuoli M.C. e dell’occupante abusivo, un 48enne pluripregiudicato di Pozzuoli con piccoli precedenti alle spalle. Una scoperta che ridisegna la mappa dei monumenti nella zona flegrea. Sotto un cumulo di rifiuti.

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