Il presidente conferma i dubbi: «Così le aree interne a rischio»

Nessun cedimento alla polemica e una spiegazione puntuale: "Le mie azioni sempre coerenti"
14 aprile 2011 - re.av.
Fonte: Il Mattino Avellino

Cosimo Sibilia non cede. «Continuo a ribadire che la mia interpretazione del sub-emendamento approvato in consiglio regionale, relativo alla gestione del ciclo dei rifiuti, mi porta a non pochi dubbi rispetto ai rischi che potrebbero derivare per il nostro territorio. - dice il presidente dell’amministrazione provinciale in una nota che risponde alle critiche portategli dal leader dell’udc, Ciriaco De Mita - Anche grazie al supporto di autorevoli giuristi ho finora già potuto riscontrare punti che, se applicati, metterebbero in seria difficoltà l’Irpinia. Le aree interne della regione, infatti, con tale provvedimento diventano più vulnerabili rispetto ad un’eventuale emergenza da parte di altre province. E considerando che da circa quindici anni la Campania è in difficoltà per le cicliche e ripetute emergenze napoletane non è da escludere che - con la perpetuazione dell’ostentata inazione rispetto ad ogni progetto teso ad un normale ciclo integrato dei rifiuti nelle stesse zone - presto si possano scontare nuove ed ingiuste decisioni nei confronti delle aree interne». Sibilia non scende sul terreno della polemica. Sottolinea con forza che «il mio atteggiamento di politico e amministratore, sia a livello nazionale che locale, è sempre stato improntato alla coerenza in nome della rappresentanza, nonostante curiose e fantasiose ricostruzioni che vengono avanzate in queste ore». Ribadisce di aver sempre agito - «Talvolta anche andando contro le indicazioni della mia parte politica» - a favore dell’Irpinia e a difesa della comunità. Quindi elenca le occasioni, «affinché non ci siano più dubbi»: «Ho votato a favore della legge che ha cancellato il sito del Formicoso tra quelli individuati per realizzare nuove discariche; per questi motivi ho sottoscritto gli accordi del 15 novembre 2010 presso la presidenza del consiglio regionale della Campania (alla presenza dei capigruppo di maggioranza e opposizione del consiglio regionale, dei presidenti di Provincia e del governatore Stefano Caldoro) e del 4 gennaio scorso a Palazzo Chigi, firmato anch’esso dal governatore Stefano Caldoro, dal sottosegretario Letta, dal ministro Prestigiacomo, dai presidenti di Provincia, dal sindaco di Napoli, con il quale si sancisce il rispetto del principio della provincializzazione del ciclo di rifiuti e si garantisce una quota di solidarietà ai territori napoletani in emergenza con la trattazione quotidiana di 250 tonnellate di rifiuti, presso lo Stir di Pianodardine, ad Avellino ed il conferimento gratuito della frazione secca prodotta in Irpinia al termovalorizzatore di Acerra». Il presidente della Provincia rimarca il dato: «Lo stesso accordo, si badi, prevede specifici adempimenti (tra cui la realizzazione di una discarica in provincia di Napoli per un milione di metri cubi di rifiuti e la riapertura della discarica di Macchia Soprana in provincia di Salerno) - per uscire dall’emergenza - che sono stati, ancora una volta, disattesi». Ancora un punto, l’ultimo e probabilmente l’unico in cui si possa leggere una replica diretta a quanto sostenuto da Ciriaco De Mita: «Ho votato le leggi nazionali, certo. Ma quelle per nulla inficiano il principio di provincializzazione dei rifiuti».

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