I De Mita: così abbiamo difeso l’Irpinia le nuove regole garantiscono i territori
Ciriaco: rischio-discarica come la morte
«Una mia opinione sulla Regione? Non funziona, ma come uscire dalla crisi, come si è visto, lo decidiamo noi». Ha il nipote Giuseppe, vice-presidente della giunta Caldoro, al suo fianco. Ma il giudizio politico di Ciriaco De Mita sull’amministrazione di Palazzo Santa Lucia è spietato. Conclude la conferenza stampa dell’Udc sulla vicenda rifiuti, il leader di Nusco, e non evita di «avvisare» Caldoro. «Non va, non funziona», perchè l’emergenza immondizia è attuale e grave, e la «strozzatura» campana è a Napoli: qui la differenziata si fa male e in alcune zone, si ricorda, è del tutto scomparsa. Epperò De Mita senior e junior convocano la stampa ad Avellino per difendere genesi e sostanza del sub-emendamento approvato lunedì in Consiglio Regionale. Questa cornice non è certo sufficiente per uscire dall’emergenza. È indispensabile che il Comune di Napoli inizi a prendersi le proprie responsabilità. Ed il resto della Campania, al di là del sub-emendamento che secondo Ciriaco De Mita protegge di più, non è indenne in assoluto: «Il rischio potenziale di una discarica esiste come la morte - spiega il politico Udc -. Ma è altrettanto vero che il medico bravo si adopera per mantenere in vita il paziente». Ed allora, ecco i dettagli sul sub-emendamento regionale, forniti direttamente dal vice-governatore Giuseppe De Mita: «Non ha aggiunto nulla di nuovo» all’accordo di Palazzo Chigi del 4 gennaio, ma annullando di fatto il primo emendamento proposto dal consigliere Gennaro Salvatore «è stata un’intelligente forma di collaborazione che ha provveduto a salvare il principio della provincializzazione dei rifiuti garantendo il criterio della prossimità». Cosa significa? Se da una parte, dovrebbe proteggere l’Alta Irpinia da possibili sversatoi sul Formicoso, dall’altra - ad esempio - potrebbe riaprire il rischio discarica sul versante nolano, a metà strada tra Avellino e Napoli. L’emendamento, prosegue Giuseppe De Mita, «cancella di fatto il precedente emendamento in cui scomparivano i riferimenti agli ambiti provinciali e venivano affidati super poteri al governatore in caso di non autosufficienza di una Provincia. Con questo nuovo emendamento Caldoro ha voluto canonizzare la provincializzazione ,che non deve però essere rigida e ingessata». Sin qui i De Mita. Resta intanto diverso l’atteggiamento delle Province. Se Zinzi (Udc, Caserta) s’è già detto favorevole, ferme critiche vengono dai presidenti di Avellino (Cosimo Sibilia, Pdl) e Benevento (Aniello Cimitile, Pd). Osserva Sibilia: «Anche grazie al supporto di autorevoli giuristi ho finora potuto già riscontrare punti del sub-emendamento che, se applicati, metterebbero in seria difficoltà l'Irpinia. Si rilegga piuttosto la storia di questi ultimi mesi: sono altri a non rispettare accordi, presi e sottoscritti ai massimi livelli istituzionali».