"Rifiuti fuori provincia o sarà il caos"
Provincializzazione sì, provincializzazione no: è stato un compromesso a permettere l’approvazione dell’ordine del giorno che ha ottenuto il via libera del consiglio regionale. E soprattutto la promessa dell’assessore Romano di non aprire nuove discariche. Secondo il responsabile regionale dell’ambiente, infatti, per arrivare alla fatidica data dell’apertura dei termovalorizzatori di Napoli (venerdì è attesa la pubblicazione del bando) e di Salerno, sarà sufficiente ampliare del 15 per cento gli sversatoi esistenti. L’emendamento approvato predeve che solo se il piano d’ambito di una Provincia non riesce a garantire il pieno rispetto del principio dell’autosufficienza «per fondate e comprovate ragioni oggettive», l’amministrazione possa rivolgersi alla Giunta regionale la quale «acquisito il parere dei competenti organi tecnici e tecnico-sanitari» dovrà certificare la fondatezza delle motivazioni adottando un’apposita delibera. A quel punto entro 45 giorni le altre Province procederanno alla modifica o alla integrazione dei rispettivi piani d’ambito, scatteranno le compensazioni e cesseranno i trasferimenti della frazione umida fuori regione. Perché l’emendamento possa essere concretizzato, la Provincia di Napoli, quella che soffre di maggiori difficoltà, dovrà però presentare quel piano d’ambito più volte annunciato. La prossima settimana il preliminare sarà presentato in giunta. Per arrivare all’approvazione, secondo i tecnici di piazza Matteotti, ci vorranno poi altri centottanta giorni. E gli stessi tempi sono previsti per le altre Province. Non è un mistero per nessuno che il presidente Cesaro non intende aprire altre discariche sul suo territorio e che quindi punta a portare nei siti delle altre province la spazzatura di Napoli e del suo hinterland. E infatti spiega: «Il tema dei rifiuti non va affrontanto con spirito elettoralistico o provincialistico, ma come un problema da risolvere. Qualcuno anche nel mio staff si è mostrato insoddisfatto del provvedimento del consiglio regionale che ovviamente è frutto di una mediazione. Io, invece, ritengo che si sia fatto un primo importante passo, forse l’unico possibile in questo momento nella direzione di una razionalizzazione del sistema rifiuti in Campania». Secondo Cesaro la situazione è già disegnata strutturalmente dall’impossibilità di aprire nuove discariche sul 97 per cento del territorio della provincia rispettando le normative vigenti. «La Campania è un sistema che gode o resta penalizzata dalla situazione napoletana - sostiene - Basti pensare al turismo o all’agricoltura. Né l’Irpina né nessun altro territorio campano possono prosperare o andare avanti lasciando indietro la città capoluogo». E d’altra parte proprio nel napoletano arriveranno in futuro i rifiuti delle altre province destinate ai termovalorizzatori. E proprio di termovalorizzatori si è parlato ieri a Bruxelles dove l’assessore Romano ha presentato il piano regionale ai rappresentanti della Direzione generale ambiente della commissione europea. «Si è trattato - ha spiegato l’assessore - di un confronto serrato di natura tecnica. La Direzione generale ha preso atto che c'è stata un'inversione di tendenza e che le azioni sono già in corso e ha apprezzato la disponibilità della Regione Campania a sottoporsi a valutazione, come segnale di trasparenza».