Rifiuti, l’Europa dice sì ai comitati.

15 aprile 2011 - Francesco Iacotucci
Fonte: Terra

A chi pensa che, sul tema rifiuti,i comitati in Campania sanno solo protestare e dire no ad ogni soluzione, ecco arrivare una sonora smentita dalla commissione europea.
Il Coordinamento Regionale Rifiuti della Campania (CO.RE.ri.), realtà costituita da innumerevoli comitati locali e associazioni ambientaliste rappresentativi dell'intera regione, aveva inviato a Bruxelles numerose osservazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti campano.
Nel documento inviato si evidenziava l'eccessivo utilizzo previsto di incenerimento mentre, seppur citata, la raccolta differenziata e la riduzione rifiuti paiono residuali, in barba alle leggi ed alle gerarchie di trattamento previsti dalla legge.
La commissione europea nella sua risposta "dichiara che terrà conto delle informazioni trasmesse, in sede di valutazione del Piano, secondo quanto previsto in sede comunitaria per tutto ciò che proviene da organismi rappresentativi della cittadinanza attiva, quale è appunto il CO.RE.ri.,."
Questo già di per sé è un passaggio rivoluzionario in quanto vengono accolte le osservazioni di una associazione non riconosciuta nel senso classico ma riconosciuta per il suo impegno sul campo.
Va ricordato che anche l'ultima visita della commissione europea avvenne a seguito di numerose petizioni di comitati civici, quindi, a dispetto del credere comune, pare che siano i cittadini e non i politici, oggi come oggi i veri difensori delle leggi e della salute dei cittadini.
Persone preparate che affrontano l'ennesima crisi rifiuti con la pazienza e la caparbietà di chi sa bene che un futuro migliore passa solo per scelte diverse, riduzione dei rifiuti,  raccolta differenziata, incentivo del recupero materia, scelte semplici che nessuno pare voglia mettere in atto.
Ovviamente la Commissione ha ribadito l'importanza di formalizzare le proprie osservazioni sul piano regionale in sede valutazione ambientale strategica (VAS), bisognerà vedere se la regione riconoscerà, al pari della commissione europea il Co.Re.Ri.
I Comitati diventano protagonisti Chissà cosa penserebbe la commissione europea se potesse invece vedere gli atti del convegno organizzato dall'università Parthenope dal titolo "La termovalorizzazione dei rifiuti aiuta l'ambiente?".
Le teorie esposte sono riassumibili in: la differenziata è costosa, la termovalorizzazione è sicura, procura energia e calore, fa pochi scarti ed inquina di meno. Poi si scopre che la differenziata costa tanto a Napoli perché ci son troppi operai e ci sono difficoltà organizzative. Ma la chicca è venuta quando, conti alla mano, nel corso del convegno, il cronista di Terra ha mostrato  che, aumentando la differenziata, 4 inceneritori sono proprio troppi, e soprattutto quello di Napoli è superfluo essendoci già quello di Acerra. Bonomo,  direttore dei sistemi energetici di A2A, prima ha detto che questi conti non sono di sua competenza poi  ha candidamente risposto che se mancano i rifiuti  si possono usare le biomasse (residui agricoli, forestali etc.. ) ed al massimo si può pensare di coltivare le biomasse per bruciarle.
Ma questo materiale non serve per produrre il compost? Fortini, presidente dell'Asia ha risposto così: " Il compost con la raccolta differenziata non si può fare".
Secondo  i relatori, infine, la materia di seconda vita non esiste, o comunque non è utilizzabile. Ma forse eravamo solo su Candid Camera.

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