I De Mita d’accordo: «Sì alla svolta, il potere torna alle Province»

Lo Zio Ciriaco aveva detto: pronto a guidare la ribellione
Poi la norma è stata modificata
13 aprile 2011 - Aldo Balestra
Fonte: Il Mattino

Oggi saranno fianco a fianco, ad Avellino. Ciriaco e Giuseppe, zio e nipote, l’esperto leader Udc e il giovane vice-governatore della Regione. De Mita senior che, rispetto a possibili prevaricazioni in Irpinia in tema di discariche per risolvere l’emergenza napoletana, aveva detto di essere disponibile «a capeggiare la ribellione», ora è pronto a sostenere la bontà della svolta di Palazzo Santa Lucia. De Mita junior, invece, spiegherà perchè il provvedimento approvato l’altra sera in Consiglio Regionale non stravolgerebbe il principio della provincializzazione, quello che ha reso l’Irpinia già autonoma pur senza rinunciare alla solidarietà (come ricorda il presidente Pdl della Provincia, Sibilia) svolta a favore di Napoli con la ricezione quotidiana di 250 tonnellate di rifiuti. Ad Avellino cova la rivolta contro la Regione, ed il fronte - che fino all’altro ieri includeva anche i centristi - è trasversale: corre dal Pdl al Pd con il resto del centrosinistra, da una parte; si è smarcato l’Udc che, dopo il primo emendamento Salvatore, ha lavorato (proprio con De Mita jr), al nuovo testo, approvato l’altra sera. E il vicepresidente della Provincia di Avellino, il centrista Sirignano, fedelissimo di Ciriaco, è ora sul punto di dare le dimissioni, solidale con la linea Udc. Il vicegovernatore, ieri a Bisaccia, Irpinia d’Oriente, a due passi dalle colline del Formicoso da sempre a rischio discarica, osservava: «Sono sorpreso e deluso per come è stato interpretato il provvedimento approvato. Non so se questa norma sia perfetta o perfettibile, tanto meno se sia la migliore possibile ma immaginate cosa sarebbe successo se fosse stato approvato il primo emendamento Salvatore. La norma approvata non dice nulla di più rispetto a quanto accadeva fino ad oggi. Ma ora ogni potere torna effettivamente in mano ai presidenti delle Province». Dunque, l’esperto leader Udc ed il suo delfino a palazzo Santa Lucia sulla stessa linea. Di qui la decisione dell’odierna conferenza stampa congiunta. Ciriaco, appena dieci giorni fa, aveva parlato di «ribellione alla prepotenza», spiegando poi a «Il Mattino»: «È sbagliato pensare che il problema rifiuti si possa risolvere penalizzando gli altri. Viceversa, va condiviso un percorso». Di qui l’incarico a Giuseppe di studiare quel «percorso», poi approvato. Tanto che ieri sera Giuseppe rispondeva a chi gli ricordava l’arringa irpina dello zio di Nusco: «La ribellione? Sarebbe scattata qualora avessimo subito una prevaricazione che, invece, non c'è».

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