Tre impianti-parcheggio per bloccare il caos rifiuti
Due ordinanze per tre siti di trasferenza: le ha firmate ieri il sindaco Iervolino. In una si dispone la requisizione della vasca di sedimentazione di Napoli est di proprietà della Regione per realizzarvi un sito di trasferenza e stoccaggio per 120 giorni. Nell'altra si individuano due aree di proprietà comunale, una in via Santa Maria del Pianto, a ridosso del cimitero, l'altra in via Gianturco nel parcheggio sottostante ai campi da tennis realizzati con i fondi della ricostruzione. Il primo cittadino parte dalla premessa che «attualmente giacciono sul territorio cittadino notevoli e preoccupanti qualità di rifiuti, per i quali né la Regione né la Provincia hanno fornito sufficienti indicazioni di siti per lo sversamento». Poi lancia un allarme sostenendo che la quantità di spazzatura è destinata ad aumentare perché «allo stato non sono disponibili sufficienti impianti di stoccaggio e perché i quantitativi di rifiuti da smaltire giornalmente non vengono interamente assorbiti dagli impianti ove devono essere conferiti». E non solo. Nell'ordinanza si legge che nonostante le iniziative di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione «il rischio di una situazione di emergenza suscitaprofonda preoccupazione per la salute pubblica, l'ambiente e la sicurezza». Di qui la necessità di individuare siti di trasferenza e stoccaggio utilizzando l'articolo 191 della legge 152 del 2006 che dà al sindaco la possibilità di emettere ordinanze «contingibili e urgenti». La Iervolino, quindi, ha deciso di percorrere la strada più volte indicata dalla Regione, e indica due zone. La prima, quella di via Gianturco, è un parcheggio alto due metri e settanta, l'altra si trova stretta tra due aree cimiteriali, tra via del Riposo e via Santa Maria del Pianto. L'Asia per poterla utilizzare dovrà montare una sorta di capannone. Prima, però, bisognerà ottenere le indicazioni della Asl e dell'Arpac sugli interventi necessari. L'apertura non sarà quindi immediata. Per far fronte all'emergenza dell'emergenza la Ievolino ha disposto quindi di requisire la vasca di sedimentazione del depuratore di Napoli est, già utilizzata come sito di stoccaggio nelle precedenti emergenze e poi faticosamente liberata dai rifiuti. Nell'ordinanza il sindaco sottolinea che il sito non «interferisce con l'impianto generale di depurazione». La requisizione è stata decisa dopo che nei giorni scorsi il gestore dell'impianto di depurazione di Napoli est non aveva consentito l'accesso ai tecnici dell'Arpac e di Asia arrivati per un sopralluogo. In attesa della futura apertura dei siti si corre contro il tempo per svuotare i cassonetti e ripulire le strade: il presidente del consiglio dovrebbe arrivare in città nei prossimi giorni, forse già anche venerdì, per presentare il bando di gara del termovalorizzatore di Napoli est. Ma il traguardo non sembra vicinissimo. Secondo l'assessore all'igiene del Comune di Napoli ieri a terra a Napoli c'erano ancora 1250 tonnellate di rifiuti. In una settimana c’è stato un recupero di 700-800 tonnellate. Ieri all'Asia erano stati assegnati conferimenti per 1800 tonnellate, ma fino al tardo pomeriggio ne erano state sversate 1500. «Avevamo - aggiunge Giacomelli - la possibilità di ulteriori conferimenti, come disposto dall'ufficio flussi della Regione» ma la capacità quotidiana di raccolta dell'Asia è di 1550 tonnellate al massimo. «Sta diminuendo la presenza dei cumuli - conclude Giacomelli - ma rimane sicuramente molto difficile la situazione in alcune aree periferiche». Problemi si registrano ancora nelle periferie, in particolare a San Pietro a Patierno, a Ponticelli ed a Pianura dove nella notte un gruppo di cittadini esasperati ha ricoperto la sede stradale di immondizia non raccolta, bloccando il traffico e incendiando i cassonetti. In totale nella notte tra lunedì e martedì ci sono stati una quarantina di roghi.