«Differenziata e nuovi impianti» patto governatore-candidati sindaco

Accolto l'appello alla responsabilità
Morcone: spingere sulla raccolta
Mastella: basta flop, a casa chi sbaglia
12 aprile 2011 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Un patto bipartisan tra i candidati sindaci per risolvere l’emergenza rifiuti. A chiederlo è il governatore Stefano Caldoro, che ieri ha convocato a Palazzo Santa Lucia gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino di Napoli. L’invito è stato accolto da Gianni Lettieri (centrodestra) e Raimondo Pasquino (terzo polo). Il presidente della Regione li ha esortati ad assumere fin da ora un impegno per l’apertura di un sito di trasferenza. In questo modo, anche se ci fossero problemi di smaltimento, i rifiuti non si accumulerebbero nelle strade e ci sarebbe un margine di manovra. Accanto a ciò, ha chiarito Caldoro, bisognerà lavorare per costruire gli altri impianti necessari e per rispettare il cronoprogramma. Lettieri esprime apprezzamento per l’iniziativa assunta dal governatore: «Una volta riaperta la discarica di Chiaiano, tocca all’Asìa lavorare senza sosta per togliere i rifiuti dalle strade. Ma il Comune deve sciogliere il nodo del sito di trasferenza per evitare nuove situazioni di crisi. Su un tema così delicato è certamente importante il confronto - aggiunge - Per questo all’inizio della campagna elettorale proposi ai miei avversari di unire le forze per sostenere la sprovincializzazione, che peraltro ieri ha ricevuto il via libera in Consiglio regionale». Anche Pasquino si dice soddisfatto per l’esito dell’incontro: «Finalmente ci si riunisce attorno a un tavolo per affrontare i problemi concreti di Napoli, come ho auspicato fin dall’inizio della campagna elettorale e come ci chiedono i cittadini». Indica, poi, la sua strategia per superare l’emergenza: «Occorre ridurre all’origine la generazione di rifiuti e di imballaggi, diminuire o riciclare la maggior parte dei “materiali post consumo”. Penso a premialità per i cittadini, passando dalla tassa sulla raccolta dei rifiuti alla tariffa commisurata alle quantità di materiali indifferenziati conferiti allo smaltimento. E ancora estendere la raccolta porta a porta, gestire la filiera del riciclaggio e completare quella impiantistica». Il rettore punta inoltre «all’individuazione di uno o più siti destinati agli impianti di trattamento della frazione umida sul territorio comunale a servizio della città. Tra le priorità ci sono il risparmio delle risorse interne negli uffici e nelle scuole comunali e pubbliche e la sostituzione nelle mense scolastiche e aziendali di bicchieri e stoviglie monouso non riciclabili con quelli in materiali biodegradabili». Pasquino ritiene infine essenziale investire sulla formazione e la sensibilizzazione dei cittadini sulle questioni ambientali, per renderli «protagonisti di una Napoli libera e pulita». Mario Morcone, che non ha partecipato all’incontro in Regione a causa della concomitante presenza in città del segretario del Pd Pier Luigi Bersani, esprime la sua disponibilità a dialogare per risolvere definitivamente il problema. In concreto, il candidato sindaco punta a «raggiungere il 50 per cento di differenziata nei primi cento giorni. È un risultato a cui si può arrivare coinvolgendo non solo il Comune e l’Asìa ma anche le associazioni presenti sul territorio che devono sentirsi motivate. E poi Napoli ha bisogno di un impianto di compostaggio, di controlli più stringenti e di sanzioni per chi viola la legge». Clemente Mastella, in campo con l’Udeur, è favorevole al gioco di squadra: «Non mi è stato possibile partecipare all’incontro in Regione e me ne scuso con il presidente Caldoro. Ritengo però utile un patto tra Regione, Provincia e Comune di Napoli. Un patto di almeno tre anni. Con tempi certi di intervento ed un chiaro impegno. Se si fallisce ci si dimette, si va tutti a casa». Luigi De Magistris, in corsa con l’Italia dei Valori, aveva invece già annunciato che non avrebbe aderito all’invito di Caldoro: «Non mi siedo al tavolo - attacca - con chi in modo trasversale è responsabile moralmente e politicamente dell’emergenza rifiuti, che affronterò quando sarò sindaco». L’europarlamentare dipietrista annuncia quindi il suo piano: «In sei mesi estenderemo la raccolta differenziata al 70 per cento del territorio. Non servono inceneritori e discariche, ma impianti di compostaggio».

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