Caos rifiuti, Napoli potrà sversare fuori provincia

Passa la linea Caldoro. Frenata sull'apertura di nuove discariche, si punta ad ampliare quelle esistenti
12 aprile 2011 - Paolo Mainiero
Fonte: Il Mattino

La maggioranza di centrodestra tiene e il consiglio regionale vota la norma che mette fine al principio di provincializzazione nella gestione del ciclo dei rifiuti. In caso di emergenza, dopo una delibera della giunta che ne certifica le ragioni, le Province dovranno modificare o integrare i rispettivi piani d’ambito, non esclusa la possibilità di aprire nuove discariche. «La norma - dice il presidente Caldoro, intervenuto in aula - supera le rigidità del sistema attuale e conferma la responsabilità delle Province. Ma prevede le responsabilità del livello regionale nell’ipotesi in cui l’ambito provinciale non riesca a garantire l’autosufficienza». Non è esclusa la possibilità di aprire nuove discariche anche se su questo punto l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano è cauto. «Sono certo - sostiene - che per almeno un anno e mezzo non ce ne sarà bisogno. Pensiamo invece di sfruttare al meglio le capacità di quelle esistenti con l’ampliamento già previsto per legge del 15 per cento e di utilizzare le cave dismesse. In particolare ci sono due località i cui sindaci sono d’accordo nell’utilizzo delle loro cave. Questa norma non costituisce un atto di imperio, ma di responsabilizzazione delle Province». Il provvedimento è passato con 34 voti favorevoli, 31 della maggioranza e tre dell’Idv. Il Pd si è astenuto. Cinque i contrari: Zecchino (lista Caldoro); Ruggiero (Pdl); Lonardo (Udeur); D’Amelio e Del Basso de Caro (Pd). I socialisti Mucciolo e Oliviero hanno abbandonato l’aula per dissenso. Non è un caso che a votare contro siano stati cinque consiglieri irpini e sanniti, ovvero coloro che vedono nella norma approvata il cavallo di Troia per sversare nei loro territori i rifiuti di Napoli, la provincia che più delle altre non è in grado di garantire il principio dell’autosufficienza. «Caldoro ha detto tutto tranne che la verità. Questa norma deresponsabilizza le Province e il peso del ciclo cade tutto sulle zone interne», accusa Del Basso de Caro. La D’Amelio rincara la dose: «Chi pensa che si può penalizzare più facilmente un territorio popolato da persone perbene che non sanno manifestare come avviene in provincia di Napoli, avrà una sorpresa». In realtà le difficoltà di Napoli a smaltire i propri rifiuti imponevano una svolta. Quindici giorni fa la maggioranza ci aveva già provato ma la sua proposta, troppo spinta, aveva provocato la dura reazione dell’Udc. L’emendamento è stato quindi riformulato da Gennaro Salvatore (lista Caldoro). In buona sostanza sì è messo per iscritto (e con legge) ciò che fino a oggi è avvenuto sulla scorta delle intese istituzionali tra le Province quando, in determinate circostanze, e mossi dal principio della solidarietà, le Province hanno deciso di accogliere i rifiuti dei territori in difficoltà. Questa formula ha convinto l’Udc, a partire dal vicepresidente della giunta Giuseppe De Mita. «Resta confermato il principio della provincializzazione - è la sua tesi - anzi questo testo rafforza le Province e fa salva l’autonomia d’ambito perchè non prevede nessuna costrizione. Non si fa altro che esplicitare l’ovvio riprendendo ciò che la legge comunitaria e quella nazionale stabiliscono ratificando ciò che già accade con le intese istituzionali. Con questa legge il potere delle Province viene conservato». Soddisfatto Salvatore: «La norma rappresenta una sintesi equilibrata tra il giusto principio di responsabilità degli enti provinciali e quello di una logica di contesto che è e deve essere regionale, in coerenza con le norme nazionali vigenti e con le direttive europee». Nel Pd il capogruppo Giuseppe Russo così spiega l’astensione. «Il testo - spiega - non va oltre le buone intenzioni, non risolve il problema e non chiarisce chi deve intervenire in caso di mancata intesa tra le Province». La Federazione di Sinistra, che non ha rappresentanti in consiglio regionale, è critica. «È l’ennesima foglia di fico - dice il consigliere provinciale Tommaso Sodano - per non affrontare il problema».

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