Flebo e siringhe nella spazzatura quattro denunce al nuovo Policlinico

Blitz della polizia provinciale insieme ai tecnici dell'Arpac: gli smaltimenti erano irregolari
12 aprile 2011
Fonte: Il Mattino

Rifiuti sanitari avviati allo smaltimento insieme con i rifiuti urbani, in violazione delle norme. È quanto emerso da un’operazione della polizia provinciale di Napoli, coordinata dal procuratore aggiunto Aldo de Chiara e dal pubblico ministero Federico Bisceglia, che ha portato alla denuncia di presunti illeciti nella gestione dei rifiuti sanitari dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Durante il sopralluogo eseguito insieme con i tecnici dell’Arpac è emerso che, in maniera sistematica, venivano miscelati i rifiuti sanitari prodotti (flaconi per fleboclisi completi di deflussori e di aghi, siringhe, garze e ovatta contaminate da liquidi biologici, sacche per le urine e per il sangue ed altro) ai rifiuti solidi urbani e avviati allo smaltimento. Da una ispezione a campione compiuta in alcuni reparti, sono venute alle luce ulteriori presunte irregolarità relative alla separazione dei rifiuti sanitari da quelli solidi urbani. I tecnici Ato (Ambito Territoriale Ottimale per la gestione dei servizi idrici integrati) hanno accertato che almeno due edifici, appartenenti al complesso ospedaliero, non risultavano autorizzati allo scarico delle acque reflue nell’impianto di trattamento delle stesse. La polizia giudiziaria ha denunciato alla magistratura quattro persone per i reati di miscelazione di rifiuti, gestione dei rifiuti non autorizzata, scarichi non autorizzati e falso in atto pubblico. Non è il primo episodio di rifiuti ospedalieri smaltiti come rifiuti solidi urbani a coinvolgere il Policlinico della Federico II. Due anni e mezzo fa, a pochi metri di distanza dall’edificio che ospita l’obitorio, i carabinieri del Noe avevano trovato una serie di rifiuti abbandonati. C’era di tutto: resti di computer, gabinetti, latte e contenitori di uso medico. Ma l’attenzione dei militari era caduta poco più in là, dove comparivano addirittura i sacchi usati per trasportare i corpi senza vita destinati all’obitorio, ma anche pezzi di legno, resti di bare, e persino gli ultimi indumenti indossati dalle persone morte. Secondo quanto accertato allora dal Nucleo operativo, indumenti di cadaveri, sacchi con i quali venivano trasportati i corpi senza vita e anche bare venivano smaltiti in maniera non corretta: finivano in discarica quando, invece, essendo rifiuti sanitari, dovevano seguire procedure di smaltimento specifiche. In quel caso furono denunciate sei persone, tra cui l’allora direttore sanitario del Secondo Policlinico

Powered by PhPeace 2.6.4