Rifiuti, l'Udc avverte Caldoro: nessuno strappo

Foglia: con le prove di forza maggioranza a rischio. Pennetta e Russo (Pd): l'irpinia si mobiliti
11 aprile 2011 - Giulio D’Andrea
Fonte: Il Mattino

Il primo round si gioca oggi. Ai due angoli Napoli e le zone interne della Campania. Ma il nuovo piano rifiuti è anche una partita all’interno della maggioranza e tra i consiglieri dei maggiori partiti (Pd e Pdl). In consiglio regionale l’assessore all’Ambiente, Giovanni Romano, porterà all’assemblea le ricette per far uscire Napoli dalla nuova ondata di immondizia nelle strade. Ricette che potrebbero riguardare l’Irpinia da vicino, con il possibile superamento della provincializzazione del ciclo integrato dei rifiuti e l’eventuale pianificazione di un’altra discarica. Oggi è previsto l’intervento del governatore Stefano Caldoro, che nelle intenzioni dovrebbe garantire il confronto dopo il tentativo del consigliere Gaetano Salvatore di far passare la de-provincializzazione con un sub-emendamento. I numeri giocano comunque a sfavore delle zone interne. Molti scommettono sul voto trasversale pro-Romano, almeno degli eletti di Napoli e Salerno. Intanto la delegazione irpina arriva al centro direzionale tra i timori di un esito annunciato e una buona scia di polemiche. Scontato il voto contrario, salvo novità apportate in extremis. «La linea resta a difesa della provincializzazione. - annuncia il centrista Pietro Foglia - Per quel che mi riguarda sarei anche favorevole a un intervento commissariale, ma salvando i principi della legge. Allo stato non sappiamo al cento per cento quello che verrà presentato in aula. Napoli non mostri i muscoli però, altrimenti la tenuta della maggioranza può andare incontro a rischi. Ma c’è bisogno di chiarezza anche in provincia di Avellino, perché alcuni consiglieri devono decidere se stare con i partiti o con i territori». Ettore Zecchino (gruppo Caldoro) parla del rischio di una eccessiva frattura tra Napoli e l’Appennino: «In ballo c’è la tenuta della Regione come ente, per via delle ipotesi secessioniste sempre più consistenti. Non c’è nulla di concordato, ma molte variabili in gioco. Non vedo rischi per maggioranza, ma potrebbe profilarsi una crisi politica, soprattutto se dovessero arrivare commissari straordinari a ergersi quali salvatori. Personalmente confido nell’assessore Romano». Voto politico o trasversale? «Certamente a Salerno il Pdl voterà compatto per il piano», spiega Zecchino. Antonia Ruggiero (Pdl) annuncia: «In mancanza di clamorose novità, sulle quali dubito fortemente, il mio sarà un voto contrario. Abbandonerò l’aula in segno di protesta. È tutto già scritto purtroppo». Dal versante opposto è Rosetta D’Amelio (Pd) ad auspicare una responsabilità collettiva dei consiglieri di Avellino, Caserta, Salerno, Benevento. Sì alla quota di solidarietà, ma senza stravolgere l’impianto vigente. «Il mio no è certo. E naturalmente spero in una presa di posizione soprattutto nel mio partito. - spiega - Però diciamo le cose come stanno: da due anni la provincia di Napoli, saldamente in mano al centrodestra, non ha ancora individuato una discarica. La favola dell’impegno di premier e Pdl va frantumandosi». Mentre Sergio Nappi (Noi Sud) avverte le opposizioni: «Se il Pd dovesse appoggiare la de-provincializzazione a Napoli, i democratici locali avrebbero di che riflettere dopo le ripetute accuse al centrodestra». Sul piano tecnico Nappi è cauto: «In linea generale il mio sarà un voto contrario. Ma spero che dalle parole di Caldoro vengano fuori elementi nuovi. In sintesi, potremmo essere solidali solo con molte certezze per l’Irpinia e l’intera regione». Un appello alla mobilitazione irpina viene dal responsabile regionale Sanità del Pd, Donato Pennetta, e dal consigliere provinciale Franco Russo: «Ci sentiamo offesi, umiliati; abbiamo voglia di ribellarci a questa ingiustizia». Suggeriscono «in modo provocatorio, varie iniziative, come non far arrivare l’acqua a Napoli o le dimissioni in massa di tutti gli eletti di questa Provincia (consiglieri, assessori, sindaci) da presentare nelle mani del presidente Napolitano». «Un augurio finale - dicono - che nessun rappresentante politico irpino faccia il doppio gioco, che tutti i nostri politici presenti in Regione Campania, nessuno escluso, difendano fino in fondo l’Irpinia».

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