Romano nelle strade pattumiera «L’Asìa non raccoglie i sacchetti»
Una verifica sul campo. L’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano stavolta ha voluto constatare di persona cosa accade nelle strade di Napoli, un tour tra i cumuli di rifiuti al termine del quale si è lasciato andare ad alcune considerazioni che hanno immediatamente acceso il fuoco della polemica. «Napoli è piena di rifiuti perché l’Asìa non li raccoglie - è l’accusa di Romano -. Basta fare un giro per la città per rendersi conto di come funzioni (male) il servizio di prelievo della spazzatura: l’azienda del Comune si limita a svuotare i cassonetti, ma non rimuove i rifiuti che invadono le strade». La stoccata contro l’azienda che gestisce i servizi ambientali non passa inosservata. In difesa dell’Asìa si è schiera subito l’assessore comunale all’Igiene urbana Paolo Giacomelli, secondo cui la società partecipata dal Comune non ha alcuna responsabilità per la crisi rifiuti e, anzi, ha compiuto ogni sforzo «per assicurare il miglior decoro della città. Le difficoltà, sostiene Giacomelli, sono tutte legate «all’impossibilità dei conferimenti». «Voglio ricordare a Romano - precisa l’assessore - che l’ufficio flussi della Regione ha autorizzato l’Asìa a sversare nello Stir di Giugliano 500 tonnellate al giorno, ma, delle 4.000 tonnellate autorizzate, l’azienda ne ha potute sversare solo 3.000 a cause delle difficoltà riscontrate». Intervengono poi i vertici dell’Asià. Prima il presidente Claudio Cicatiello, che esprime solidarietà nei confronti dei dipendenti, accusando Romano di dichiarazioni «irresponsabili», che «indicano i lavoratori dell’azienda come potenziale bersaglio dell’esasperazione dei cittadini». A temere atti di intemperanza nei confronti degli addetti Asìa è anche l’amministratore delegato della società Daniele Fortini: «In questi giorni molti operatori sono stati avvicinati da cittadini che tentavano di “persuaderli”, per così dire, ad andare a raccogliere i rifiuti davanti alle loro case - replica Fortini -. Questi episodi ci inquietano. Non vogliamo che si ripetano gli scontri di Chiaiano e Pianura. Se passasse l’idea che per ottenere la rimozione della spazzatura davanti alla propria abitazione si debbano compiere gesti clamorosi, l’escalation di violenza rischierebbe di essere impressionante». In serata, una precisazione di Romano, che non ritira le accuse all’Asìa, ma spiega che le sue parole erano rivolte ai vertici dell’azienda, non ai lavoratori, «che operano in condizioni difficilissime e a cui va la nostra solidarietà».