Tensione al Cdr, ma l’attività non si ferma

Nell’inchiesta sulle ecoballe coinvolto anche un irpino, dirigente dell’impianto di Santa Maria Capua Vetere
29 maggio 2008 - Michede De Leo
Fonte: Il Mattino Avellino

L'arresto del responsabile del Cdr di Pianodardine Alessandro Di Giacomo non ha, per il momento, inciso sull'attività dell'impianto. Anche ieri la struttura ha garantito i conferimenti previsti, riuscendo ad evacuare fos ed ecoballe, a differenza dei rallentamenti che si sono verificati negli altri impianti della regione. I lavoratori sono preoccupati per ciò che potrebbe accadere ma, al momento, continuano ad impegnarsi come nei giorni normali, coordinati dai vice responsabili dell'impianto. Almeno nel futuro prossimo, il Cdr non dovrebbe accusare gravi difficoltà. Sarà garantito il carico di immondizia in entrata, che verrà lavorato con la produzione di fos ed ecoballe, evacuati verso i rispettivi siti di stoccaggio. Con Di Giacomo sono finiti agli arresti domiciliari anche l'irpino Pasquale Moschella, responsabile dell'impianto Cdr di Santa Maria Capua Vetere e altri due personaggi che più volte si sono occupati di vicende avellinesi, Filippo Rallo, responsabile di tutti i Cdr della Campania che, in passato, ha seguito molto da vicino l'impianto di Pianodardine, e Leonello Serva, capo dipartimento Difesa del suolo Apat e soggetto attuatore del commissariato nelle gestioni Bertolaso e Pansa, che ha partecipato, tra l'altro, alla commissione interregionale chiamata a valutare l'idoneità del sito di contrada Ischia a Savignano. Moschella è finito nella rete delle intercettazioni telefoniche predisposte dagli inquirenti per far luce su quella che i giudici hanno definito «una colossale opera di inquinamento del territorio». Nel corso di un colloquio telefonico con il responsabile di ambiente e ingegneria di Fibe e Fisia Picarone, Moschella, rispetto all'indicazione di pressare le ecoballe sotto le ruspe per renderle rifiuto trattato, avrebbe lamentato esclusivamente la mancanza di spazio per svolgere tale operazione. Nessuna novità, intanto, nell'ambito delle indagini per risalire ai responsabili dell'incendio dell'auto della moglie di Di Giacomo, messo in atto poche ore prima che al responsabile del Cdr venisse comunicato il provvedimento di arresti domiciliari. Cresce, nel frattempo, la tensione in Irpinia in attesa delle decisioni della struttura commissariale per l'attuazione del piano discariche previsto nell'apposito decreto del Governo. Il rischio di ritrovarsi con una doppia discarica regionale in Irpinia pare assai concreto. Ecco perché amministratori e cittadini sono pronti a riversarsi in massa sabato ad Avellino per una manifestazione di protesta che parte da ogni zona della provincia e miri a dire "no" ad una logica di gestione dei rifiuti che penalizza l'Irpinia. Oggi, intanto, i sindaci di Andretta e Savignano saranno in Provincia dove, tra gli altri impegni, proveranno ad avere un colloquio con la presidente De Simone. Il numero uno dell'ente di palazzo Caracciolo ha discusso della vicenda con il Capo dello Stato in occasione di un appuntamento istituzionale. La De Simone è decisa a combattere un sistema di decisioni calate dall'alto e non ha affatto rinunciato al progetto di costruzione di un impianto «ArrowBio», per il quale era stata ipotizzata l'indicazione di Vallata. Proprio nel comune della Baronia, ieri sera il sindaco Casarella ha coordinato i lavori di un'affollata assemblea pubblica per fare il punto della situazione e ragguagliare i cittadini sulle ultime vicende. Casarella ha altresì confermato l'intenzione di seguire il percorso indicato dal Presidente del Consiglio provinciale D'Addesa di avviare il percorso per l'istituzione di una nuova Regione.

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