Rifiuti, l'ultima sfida per evitare la discarica

Lunedì i consigli regionale e provinciale. De Luca (Pd) accusa il pdl e il "prestigiatore" dell'udc
9 aprile 2011 - Michele De Leo
Fonte: Il Mattino

Un'attesa carica di veleni. L'Irpinia si prepara all'ultima sfida sui rifiuti. Lunedì, il parlamentino provinciale - convocato in seduta straordinaria - potrebbe compattarsi sulla posizione del presidente Cosimo Sibilia che aprirà la seduta con un'informativa sulla problematica. Nello stesso momento, la questione rifiuti dovrebbe tornare in discussione anche nel consiglio regionale, convocato per discutere il disegno di legge sulle «Norme per l'esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del rischio sismico». Il capogruppo di «Caldoro presidente», Gennaro Salvatore dovrebbe ritirare l'emendamento - che tante polemiche aveva provocato - che avrebbe favorito la «sprovincializzazione» del ciclo integrato. In contemporanea, dovrebbe approdare in aula la bozza redatta dall'assessore all'ambiente Giovanni Romano che si pone l'obiettivo di trovare una giusta mediazione tra le due posizioni. «Il problema - evidenzia l'assessore - non si risolve con lo scontro, ma con la responsabilità istituzionale che, finora, non è mai mancata. L'ipotesi della giunta mira a realizzare una messa a sistema regionale in casi di particolare criticità, fermo restando l'attuale quadro normativo, costruendo un sistema di impiantistica regionale che contemperi le varie esigenze». Intanto, il senatore del Pd Enzo De Luca rilancia la necessità di un distinguo con «un centrodestra che mette in luce posizioni contrastanti: dopo aver più volte dichiarato che l'emergenza era cessata e aver realizzato tre campagne elettorali sulla questione, oggi Caldoro evidenzia che sono necessari altri tre anni per tornare alla normalità. Il Pd ha già dimostrato di fatto una solidarietà al centrodestra, soprattutto con proposte costruttive: non si può affiancare la posizione di parlamentari come il presidente Sibilia che sul proprio territorio assumono un comportamento che si distingue da quello assunto in sede parlamentare». De Luca rilancia la ricetta dell'utilizzo delle cave dismesse e abbandonate. «Basterebbe il rispetto - dice - del Dl 196 per superare l'emergenza ed evitare l'apertura di ulteriori discariche. La regione - e stupisce che non ne abbia attrezzati almeno uno o due - ha i siti dove sversare provvisoriamente, centrando il doppio obiettivo della bonifica delle cave abbandonate e dismesse, molte delle quali in mano alla malavita». Il senatore non manca un attacco a De Mita ed all'Udc - che definisce «prestigiatori» - criticando la scelta di «restare al governo regionale nonostante non si condivida la posizione su sanità e rifiuti». Una frecciata a De Mita arriva anche da Gennaro Salvatore: «Le sue osservazioni, condite da un provincialismo che dice di detestare, appaiono confermate, se non rafforzate da fatti unicamente ”pro domo sua”, come la vicenda sulla provincializzazione del ciclo dei rifiuti potrebbe insegnare». Nel frattempo, mentre il governatore Stefano Caldoro rilancia la necessità di «riaprire le discariche di Chiaiano, Sant'Arcangelo Trimonte e Savignano per risolvere il problema dei rifiuti in strada», una dura presa di posizione arriva dall'esponente del Pdl Franco D'Ercole, che ritiene necessarie, alla luce delle importanti decisioni che potrebbero essere assunte in sede regionale, alcune osservazioni. «Si continua a parlare di emergenza - evidenzia - in maniera impropria perché non nasce da eventi imprevedibili ma, innanzitutto, dal rifiuto strafottente dei cittadini napoletani di accettare la raccolta differenziata che doveva contribuire a ridurre i rifiuti da portare a discarica. La solidarietà regionale, poi, ha senso solo se collegata ad un piano concreto di superamento dell'attuale caos. Non è possibile chiedere sacrifici soltanto ai cittadini che non hanno alcuna responsabilità e lasciare del tutto indenni da penalità coloro che, invece, la crisi la provocano. Mi sembrerebbe ragionevole chiedere che i cittadini che non raggiungono i livelli di differenziata previsti dalla legge, siano penalizzati con un aggravio sensibile della Tarsu».

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