"Rifiuti, i sanniti non pagheranno due volte"

Cimitile: non inseriremo in tariffa la quota per risanare le discariche già versate dai contribuenti
9 aprile 2011
Fonte: Il Mattino

La Samte, e quindi la Provincia di Benevento, rischiano di doversi far carico di una spesa stimata in 15/17 milioni di euro, a causata delle passività pregresse maturate dai Consorzi e degli oneri per l’eventuale risanamento e messa in sicurezza di siti e impianti ”trasferiti” all’ente. A lanciare l’allarme è il presidente Aniello Cimitile, che spiega: «Il bilancio della Samte per il 2010, depurato dei costi relativi al Consorzio Unico di Bacino, risulta in sostanziale equilibrio. Anzi, il bilancio risulterebbe in attivo se non vi fossero conteggiati i costi relativi alla gestione degli impianti dismessi già trasferiti alla Provincia dalla Struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Fragneto Monforte e Casalduni Fungaia), pari a quasi 700.000 euro annui. Vi è inoltre la questione inerente la conduzione di siti di competenza del Consorzio di Bacino Unico, che, per mera ubicazione territoriale, ricadono nel Sannio: vedi la discarica di Tre Ponti a Montesarchio, quella di località Pianella a Sant’Arcangelo, e il sito di stoccaggio di eco-balle a Casalduni». La Provincia comunque si è già mossa per evitare che i costi relativi a questi ed altri siti vengano scaricati sulle casse dell’ente, e di conseguenza sui contibuenti sanniti per i quali si prospetterebbe un’impennata delle tariffe. In base alla sentenza emessa dal Tribunale di Napoli lo scorso settembre, infatti, i siti di stoccaggio non rientrano nella competenza delle Province e pertanto dal primo novembre 2010 risultano nella piena competenza delle ex affidatarie Fibe Spa e Fibe Campania Spa. Quindi la Samte ha intrapreso azioni legali per ciò che concerne le piazzole di stoccaggio eco-balle prodotte da Fibe. L’esito del ricorso è stato positivo, per cui i costi relativi a gestione e sorveglianza di tali siti non saranno più a carico della società né della Provincia. Quanto ai tre consorzi, esiste uno stock di debito pari a circa 1.400.000 euro, con la situazione più pesante nel consorzio Bn2. «Sono indispensabili - argomenta Cimitile - misure che azzerino la situazione debitoria e consentano alla Provincia di dare attuazione al proprio Piano rifiuti e al Piano industriale della Samte (che prevede l’assunzione di tutte le 127 unità dei Consorzi Bn1, Bn2 e Bn3) e di far fronte alle numerose ed onerose emergenze ambientali, tali da comportare evidenti rischi in atto e/o in potenza. A questo quadro va aggiunta la bonifica delle vecchie discariche di S. Arcangelo, che si sta tentando di far rientrare nel quadro delle compensazioni al comune di cui all’Accordo operativo del 2009». In ogni caso, tiene a sottolineare il presidente, ai cittadini sanniti, contrariamente a quanto previsto dall’assessore regionale Romano, non verrà chiesto di contribuire alle spese di gestione ”post mortem” delle discariche: «La copertura finanziaria per le attività di gestione post mortem - spiega Cimitile - doveva derivare dagli accantonamenti sulla tariffa di conferimento, da realizzarsi durante la fase di esercizio delle discariche in misura proporzionale ai quantitativi conferiti. Tanto è prescritto dal decreto legislativo n. 36/2003. In altri termini, i cittadini hanno già pagato la quota che oggi si chiede alla Provincia di reinserire in tariffa. E non è possibile che la risoluzione di problematiche causate dalla cattiva gestione del passato ricada sui bilanci delle Province e/o delle società provinciali, che sono subentrate per competenza solo a partire dal primo gennaio 2010». A questo proposito l’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto ha precisato che l’ente «ha chiesto di conoscere a quanto ammontino tali accantonamenti e quali siano le procedure da avviare per l’utilizzo immediato degli stessi, anche ai fini della salvaguardia dell’ambiente e della salute del territorio sannita».

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