Sito di Napoli Est La Regione boccia il Comune

"Scelta strana: quel terrotorio è nostro e lì dovrà sorgere il termovalorizzatore"
7 aprile 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

«L’individuazione da parte di Palazzo San Giacomo dell’area di Napoli est come sito di trasferenza è inconsueta e strana»: lo sostiene in un comunicato l’assessore regionale Giovanni Romano per il quale la scelta del sito sarebbe inconsueta perché già due anni fa quell’area è stata scelta come sede del termovalorizzatore e strana perché il terreno è di proprietà della Regione. L’assessore chiede nuovamente al sindaco Iervolino di utilizzare i propri poteri per emanare un’ordinanza urgente per aprire un sito di trasferenza: «La Iervolino dia seguito all'impegno preso il 4 gennaio a Palazzo Chigi». Romano conclude dicendo che gli uffici regionali hanno risposto in maniera «tempestiva» all’invio di documentazione da parte del Comune per i due siti ipotizzati a Napoli est e Scampia. All’ennesima puntata della polemica tra Regione e Comune l’assessore Giacomelli risponde a stretto giro ricordando che l’incartamento riguardante il sito di trasferenza era stato consegnato due mesi fa e che la risposta è arrivata solo ieri. E non solo. «Ci hanno inviato due lettere fotocopia per rispondere a due proposte diverse - dice Giacomelli - i tecnici della Regione si riferiscono sempre e solo di Napoli est, mentre noi abbiamo presentato documentazione anche per Scampia. Ma forse non se ne sono accorti». Dalla Regione è arrivata poi la richiesta di una lunga serie di documenti integrativi. E l’amministratore delegato di Asìa, Daniele Fortini sottolinea: «Oggi (ieri per chi legge, ndr) il settore tecnico ambientale della regione Campania ha riscontrato progetti inviati a febbraio. Ci chiede dodici nuovi documenti: metà li abbiamo già esibiti, gli altri non sono previsti dalla legge». E il Comune scarta l’idea di un’ordinanza di urgenza perché, sottolinea palazzo San Giacomo, l’emergenza è già stata chiusa con una legge il 31 dicembre del 2009. E non si risparmia ai cittadini ancora una volta la guerra delle cifre. Per la Regione il Comune ha avuto la possibilità di sversare duecento tonnellate in più della produzione quotidiana. Secondo palazzo San Giacomo, invece, a terra ci sono ancora 1900 tonnellate e Giacomelli ricorda: «Resta in carico alla Regione assicurare ai comuni ogni giorno la possibilità di smaltire», mente Fortini taglia corto e dice: «Dal 28 novembre ogni giorno l’Asia invia un rapporto quotidiano alla Sapna, alla Regione, al Comune e per conoscenza alla Questura e alla Prefettura indicando i conferimenti effettuati: ogni volta che non è possibile sversare l’intera quota che ci è stata assegnata mettiamo in evidenza le ragioni che ce lo hanno impedito. Noi siamo un’azienda trasparente: diciamo sempre quanti rifiuti smaltiamo e dove li portiamo». Polemiche a parte, la situazione sul campo non è certo delle migliori. Si chiamano via Wolf, via dell’Abbeveratoio, via Esopo, via Mastellone: sono ormai vere e proprie discariche. La crisi dei rifiuti picchia duro a Ponticelli e in tutta la zona orientale. Nelle periferie, da San Giovanni a Pianura, si accumula ormai gran parte della spazzatura che ancora a meno di venti giorni da Pasqua resta nelle strade di Napoli. I cumuli svettano anche ad Agnano e nelle strade al confine con il Comune di Pozzuoli dove in stada ci sono 900 tonnellate d’immondizia: cassonetti pieni al Rione Toiano, in via Spinelli, in via Campana. Una situazione difficile anche perché gli impianti continuano a funzionare a rilento restnado ingombri di umido. E Giacomelli sostiene: «L'unica soluzione possibile- è liberare l'impianto di Caivano dalla frazione biostabilizzata così da poter accogliere una maggiore quantità di tal quale». Un passo in avanti arriva dalla Regione che avvia l’attuazione del piano regionale dei rifiuti. E l’assessore Romano annuncia: «Bandire entro fine giugno le gare per la realizzazione dei 6 biodigestori per la frazione organica negli Stir e incrementare, parallelamente, i livelli di raccolta differenziata. Sono questi i primi due punti da cui hanno preso il via le attività per l'attuazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani»

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