Lepore, nuovo affondo: l’Irpinia è ok per un invaso sicuro

Boscoreale, replica del procuratore dopo il no espresso da De Mita: "Ci sono ampi spazi e terreni adatti"
6 aprile 2011 - Mirella D’Ambrosio
Fonte: Il Mattino

Boscoreale. «L'emergenza rifiuti non trova soluzione perché non lo vuole la politica». A dirlo è il Procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, intervenuto lunedì sera all'inaugurazione del teatro Minerva di Boscoreale, in qualità di cittadino onorario, un'onorificenza ricevuta nel corso della protesta delle popolazioni vesuviane contro la discarica di Terzigno, per aver difeso i cittadini dall'accusa di essere dei camorristi. Rispetto alla possibilità di aprire una discarica in provincia di Avellino, Lepore ha affermato: «In quel territorio vi è spazio lontano dai centri abitati e la qualità del terreno, argilloso, si presterebbe alla realizzazione di un invaso, tuttavia, un noto politico avellinese ha detto che non dobbiamo permetterci di costruirvi una discarica. Parole che hanno confermato quella che da qualche tempo è la mia convinzione: il problema rifiuti a Napoli e in Campania non viene risolto perché i politici locali e nazionali non lo vogliono». Il «noto politico avellinese» è riferito a Ciriaco De Mita, il leader di Nusco che nei giorni scorsi aveva ribadito un netto «no» rispetto all'ipotesi di nuove discariche in Irpinia, aggiungendo che, nell'eventualità, si sarebbe posto a capo della rivolta delle popolazioni. «Non abbiamo ricevuto solidarietà dalle altre province per vincere l'emergenza - ha continuato Lepore, rivolto alla platea di cittadini e amministratori locali, provinciali e regionali - e il vivere civile è possibile solo lontano dalle emergenze, che poi sfociano in situazioni tragiche come quella in cui ci fu il nostro precedente incontro». Era lo scorso 13 ottobre quando Lepore ebbe in dono le chiavi della città, insieme con il vescovo di Nola Beniamino Depalma, dal sindaco Gennaro Langella «per aver sostenuto la nostra azione di lotta pacifica e democratica avviata contro la paventata apertura di una seconda discarica rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio, e per aver difeso l'onore e la dignità di questa comunità nei confronti di chi, ripetutamente, attraverso i mass media, ha tentato di etichettare la protesta per la difesa del diritto alla salute, come azione manovrata dalla criminalità organizzata». Lepore e Depalma, dopo i raid incendiari agli autocompattatori e i tafferugli, si schierarono al fianco dei cittadini. «L'alibi della camorra serve a giustificare tante cose», disse allora Lepore, «l’emergenza rifiuti è cominciata 16 anni fa, ed io ho sempre sostenuto che non è mai finita. Si sarebbe dovuta fare la raccolta differenziata e si sarebbero dovuti costruire i termovalorizzatori, cose che non sono state fatte. L’emergenza non si può risolvere con le discariche, che vanno ad esaurimento, fino ad oggi ho sentito solo parole ma non ho visto mettere pietre».

Powered by PhPeace 2.6.4