De Gennaro: «I giudici dissequestrano Pianodardine» Oggi Berlusconi, Maroni e Prestigiacomo a Napoli

Bertolaso: Cdr senza guida Ora la crisi si fa più grave

Il premier incontrerà Bassolino, i sindaci dei capoluoghi le le Province. Governo pronto a trattare sul nodo-superprocura
30 maggio 2008 - Angelo Agrippa
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Così come aveva promesso, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna oggi a Napoli, a distanza di poco più di una settimana dalla riunione del consiglio dei ministri, per affermare la massima attenzione per la crisi rifiuti. Berlusconi, con la ministra dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il sottosegretario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, il commissario, Gianni De Gennaro, e il vice, generale Franco Giannini, incontrerà alle 15 il presidente della Regione, Antonio Bassolino, i prefetti e i presidenti delle province campane e i sindaci dei capoluoghi.
Il premier vorrà avviare una sorta di osservatorio permanente sul territorio. In seguito, il premier presiederà un vertice con i rappresentanti delle forze armate. Ma, secondo quanto trapelato, e per evitare scogli insuperabili di incostituzionalità, sarebbe anche pronto a modificare l'articolo 3 del decreto sulla superprocura per reati ambientali. Tra le ipotesi, quella di sdoppiare la competenza tra la procura di Napoli e quella di Salerno, sede come il capoluogo di Corte d'Appello. Ieri, Guido Bertolaso, nell'audizione in commissione Ambiente della Camera, ha potuto finalmente chiarire alcuni aspetti contestati dalla procura napoletana nell'operazione che ha portato all'emissione di venticinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di funzionari del Commissariato, manager e tecnici di Impregilo e dipendenti della Regione Campania. Il sottosegretario ha tenuto a precisare che «se vi sono state affermazioni forti su quello che stava accadendo, ciò è derivato dalla esasperazione di chi aveva accettato di correre qualsiasi rischio pur di riuscire a risolvere il problema spazzatura». Certo, ha continuato, «l'intervento della magistratura ha provocato grande sofferenza personale e grandi problemi con le autorità locali. Come a Chiaiano, dove era tutto concordato con i soggetti coinvolti». Ora, però, con l'abbandono da parte del gruppo Impregilo, la situazione rischia di essere irrecuperabile. «La società che in nome e per conto del Commissariato sta facendo funzionare gli impianti di Cdr — ha riferito Bertolaso — ha deciso «di fermare gli impianti e di ritirarsi dalla gestione alla luce dei i provvedimenti della magistratura nei confronti dei loro dirigenti. E questo — ha continuato — nel corso dei prossimi giorni potrebbe seriamente aggravare la situazione, poiché non siamo in grado, in piena emergenza, di dar seguito a quanto previsto dal decreto, cioè chiudere i Cdr e trasformarli in impianti di compostaggio. Ci vuole un po' di tempo, non possiamo farlo ora, con condizioni meteo del tutto sfavorevoli». La situazione è grave anche perché «restano a terra 30 mila tonnellate nelle strade campane e le discariche di Macchia Soprana e Ferrandelle » sono in grado di «ricevere, la prima, non più di 130-140 mila tonnellate di spazzatura a fronte alle 700 mila previste all'inizio, e la seconda non più di 40-50 mila tonnellate». Nella seconda metà di giugno saranno attive Savignano Irpino e Sant'Arcangelo Trimonte che, sebbene «dovrebbero essere destinate ad accogliere i rifiuti che si di quelle due province, nella prima fase ciò non sarà possibile » perché il sito di Chiaiano «è stato oggetto di violente contestazioni ». Tra l'altro, «al termine dei rilievi, se il sito di Chiaiano dovesse risultare inidoneo la situazione diventerebbe ancora più complicata». La minaccia di una nuova crisi è stato paventato in una nota anche da De Gennaro, il quale ha auspicato che «l'autorità giudiziaria dissequestri il sito di stoccaggio di Pianodardine ad Avellino, dove sono stati completati i lavori di ulteriore messa in sicurezza disposti dal magistrato».

 

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