Sì a piano e provincializzazione, l’Udc non replica alle accuse

Summit con Giuseppe De Mita
Prima del Consiglio Regionale la riunione anche con Sibilla
5 aprile 2011
Fonte: Il Mattino Avellino

La riorganizzazione territoriale non è in discussione, sì al coinvolgimento delle Province, evitare le polemiche pretestuose e investire nel momento il massimo del buon senso politico: i vertici amministrativi dell’Udc di Avellino ribadiscono la posizione del partito sulla questione rifiuti. L’incontro il giorno dopo le dichiarazioni con le quali Pasquale Sommese aveva contestato le parole di Ciriaco De Mita («In caso di discariche in Irpinia sarei a capo della rivolta»). Il vice presidente della giunta regionale della Campania, Giuseppe De Mita, il consigliere regionale Pietro Foglia, il vice presidente della giunta provinciale di Avellino, Vincenzo Sirignano, gli assessori provinciali di Avellino, Maurizio Petracca e Giuseppe Solimine, il capogruppo in consiglio provinciale, Carmine Casarella, e una rappresentanza degli amministratori, hanno analizzato l’azione che ha portato al risultato di affidare all’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, l’iniziativa di predisporre un testo che determini le condizioni perché si arrivi al ritiro del sub emendamento presentato dal consigliere Gennaro Salvatore. La presa d’atto da parte della giunta è stato necessario per consentire alla Campania di presentare il piano alla Commissione Europea. L’Udc ribadisce che il piano individua modalità di gestione del ciclo integrato, incide sull’impiantistica, ma non sulla organizzazione territoriale del ciclo stesso. Il percorso verso la discussione del piano in consiglio prevede un confronto allargato anche al tavolo interistituzionale, con i presidenti delle Province, istituito presso la presidenza del consiglio regionale della Campania. Un modo per coinvolgere i territori che è stato sollecitato dal vicepresidente De Mita. Stravolgere l’organizzazione basata sugli ambiti territoriali porterebbe la Campania, - per l’Udcc - come già accaduto in passato, a non avere vie d’uscita. Infine, l’invito a non prestare il fianco a polemiche pretestuose, sapendo riconoscere chi, dietro il riferimento a principi di interesse generale, in realtà non fa altro che provare ad affermare le posizioni più localistiche. Anche nel Pd la questione rifiuti fa discutere. Gerardo Adiglietti si chiede «quanto conta il popolo, il nostro popolo nei ragionamenti che facciamo, nelle scelte che consumiamo». «È proprio necessario riaprire uno scontro che in consiglio provinciale, grazie al gruppo del Pd, ha trovato una sintesi positiva, lineare e trasparente e ha consegnato al presidente un mandato senza equivoci?», aggiunge. «Stare insieme non significa confondere responsabilità passate e presenti, di quelle parleremo quando saremo stati capaci di far valere le nostre ragioni: è il modo più pulito per evitare alibi e consentirci di difendere i nostri interessi che non sono particolarismi ma tentano di affermare un regionalismo giusto che fino a oggi ci ha visti più che solidali». Adiglietti si augura anche che il clima di collaborazione si estenda pure ad altri ambiti: «Io resto convinto che la strada dell’unità di intenti per superare i drammi che oggi vive la nostra provincia vada seguita anche per altre emergenze: lavoro, sviluppo, ambiente, sanità , senza tentennamenti e senza accordicchi, ai quali molti sono abituati da sempre e sono quindi naturalmente portati a credere che altri possano comportarsi così come hanno fatto loro».

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