Discariche, i centristi a De Mita: servono scelte solidali

Dibatito nell'Udc
Sommese: "emergenza gravissima, sbagliate le chiusure localistiche"
4 aprile 2011 - Paolo Mainiero
Fonte: Il Mattino

Ciriaco De Mita capopolo alla guida dei rivoltosi anti-discarica è una figura che i napoletani dell’Udc stentano a immaginare. Eppure, l’europarlamentare irpino ha fatto sapere che se dovesse concretizzarsi l’ipotesi di aprire una discarica in Alta Irpinia dove accogliere i rifiuti di Napoli, il primo a schierarsi al fianco dei rivoltosi sarebbe proprio lui. «La ribellione sarebbe legittima e io sarei il primo a mettermi a capo», ha detto a Cervinara. Le parole di De Mita hanno suscitato sorpresa tra i centristi napoletani che sulla deprovincializzazione del ciclo dei rifiuti hanno un’idea diversa. Per l’assessore regionale Pasquale Sommese, che aveva già polemizzato con il vicepresidente della giunta Giuseppe De Mita, c’è la necessità di rivedere i criteri. «Il mio pensiero è ben noto - dice - e va oltre una replica a De Mita. Da anni sostengo che su questi temi non possono esserci risposte di appartenenza politica e territoriale». Sommese, che pure si definisce «uomo dei territori», sostiene che si debba «sempre ragionare in termini di comunità regionale» senza farsi trasportare dai localismi. «Sostengo questa linea - spiega l’assessore - da sempre, anche quando il mio territorio ha subito le discariche di Paenzano 1 e di Paenzano 2 o lo Stir di Tufino che è a poche centinaia di metri da casa mia». Poi Sommese rimarca la differenza da De Mita. «Eppure - sottolinea - io non ho mai capeggiato una rivolta perchè di fronte a un’emergenza come quella che si preannuncia per i prossimi giorni, di proporzioni superiori a quelle passate, non ci può essere nessuna rivolta popolare ma serve una risposta collettiva». È chiaro che l’Udc, con le elezioni alle porte, spinge per una risoluzione di questa crisi in tempi rapidi. E i venti di guerra che soffiano dall’Irpinia non aiutano. Da qui l’esigenza di una solidarietà, termine sul quale c’è tra De Mita e Sommese una diversa interpetrazione. «La solidarietà politica sta nel concorrere tutti verso lo stesso obiettivo e non può tradursi in penalizzazione», è il pensiero di De Mita. Osserva invece Sommese: «Abbiamo la consapevolezza che per completare il ciclo e dotarci degli impianti servono tre anni. In questo periodo la comunità campana si dovrà far carico anche dei momenti difficili e quindi assumersi responsabilità secondo una logica e una logistica che non può coincidere con quella dei propri territori». Insomma, è il pensiero di Sommese, la Campania deve fare gioco di squadra. «Il territorio di Napoli e provincia è vincolato per il 65 per cento - dice -. È impensabile un ampliamento a Giugliano o nelle aree nolana e vesuviana che hanno già il termovalorizzatore di Acerra, lo Stir di Tufino, le due discariche di Paenzano e quella di Palma Campania. Non siamo in presenza di una scelta ma di un dato oggettivo. A meno che qualcuno non pensi ancora di aprire una discarica nel parco nazionale del Vesuvio o nel parco del Camaldoli». Concorda con Sommese, il deputato Nunzio Testa. «Fino a quando non si completano gli impianti e si recuperano i ritardi nella raccolta differenziata saremo sempre in emergenza. Le discariche napoletane - sostiene Testa - non sono sufficienti e non possono essere sovraccaricate. Bisogna quindi ragionare rinunciando a comportamenti di puro provincialismo. È come se dicessimo che il problema degli immigrati è di Lampedusa e non dell’Italia. Come possiamo chiedere a Toscana e Puglia di prendersi i rifiuti della Campania se all’interno della nostra stessa regione non c’è solidarietà?».

Powered by PhPeace 2.6.4