Discarica Maruzzella, amministrazioni in rivolta: nessun ampliamento
Santa Maria la Fossa. Arriva il no secco e convinto del sindaco Antonio Papa, e dell’intera amministrazione comunale, alla possibilità che venga allargata la discarica di Marruzzella. Il sito di stoccaggio di San Tammaro, che confina con il territorio del basso Volturno, potrebbe essere ampliato secondo quanto stabilito da una delibera di giunta provinciale approvata a gennaio. Per opporsi alla possibilità che la discarica possa accogliere altra spazzatura oltre quella che già contiene e che continua ad incamerare giorno per giorno, le amministrazioni comunali di Santa Maria la Fossa e di San Tammaro hanno approvato una delibera congiunta in cui danno mandato al medesimo avvocato di opporsi, rivolgendosi al Tar, all'eventuale ampliamento del sito di stoccaggio. «Tale delibera era già stata concordata con i colleghi di San Tammaro», afferma il primo cittadino fossataro Papa che aggiunge: «Abbiamo affidato l’incarico allo stesso legale per ribadire la nostra unione di intenti e perché in questo modo tale ricorso non andrà ad influire in maniera incisiva sulle casse comunali, dato che le spese saranno divise dai due enti». Il tema ambientale viene comunque messo in primo piano rispetto a quello economico ed entrambe le amministrazioni sono pronte a dare battaglia purché la discarica di Marruzzella non venga ulteriormente ingrandita. Secondo Papa l’allargamento del sito è assolutamente ingiustificato poiché l’attuale capienza fu stabilita in tale misura «perché doveva andare ad aspitare i rifiuti solidi urbani che occupano letteralmente la tenuta di Ferrandelle», discarica che si trova a pochi passi da Maruzzella ma sul territorio di Santa Maria la Fossa e che sta pian piano per essere svuotata. Questo svuotamento, però, secondo gli amministratori dell’area del basso Volturno non deve essere usato come un preteso «per giustificare ulteriori invasioni di immondizia», dice Papa che sottolinea: «Il territorio ha già dato e dobbiamo finalmente capire che bisogna lasciarsi alle spalle la fase dell’emergenza, per aprire l’ulteriore fase della bonifica dell'intera area». La delibera di giunta provinciale ha fatto dunque accendere gli animi degli uomini posti a capo dei governi locali che fanno sentire in maniera forte la propria voce: «Non tollereremo la presenza di altra immondizia sul nostro territorio, il tema dell’ambiente è quanto mai fondamentale in questo momento, ne va del benessere dei nostri cittadini e del nostro territorio». Proprio il tema della salute è stato affrontato dal direttore operativo del sito di stoccaggio di Maruzzella che ha raccontato, proprio attraverso Il Mattino la Spoon River dei dipendenti del sito, a partire dal cancro che lo ha colpito e che ha fatto ammalare - dal 1996 ad oggi - ventuno dipendenti provocando cinque morti. Dati quest’ultimi che danno ancora maggiore incidenza alla presa d’atto dei due sindaci che rivolgendosi al Tar vogliono scongiurare la possibilità di inquinare ulteriormente un territorio che attende sempre di essere bonificato, operazione che viene stoppata da burocrazia o mancanza di fondi. Ora in lizza per una possibile bonifica c’è Parco Saurino, altra discarica temporanea aperta in tempo di emergenza presso cui si accumula percolato e per la quale si aspetta di terminare l’iter burocratico per cercare almeno di arginare le colate di liquido nero «che al momento sono il pericolo maggiore per l’ambiente» ribadiscono gli amministratori fossatari.