D’Amelio bacchetta via Tagliamento: fronte unitario per salvare l’Irpinia

Foglia teme un atto di forza
Nappi: necessarie le garanzie
Galazzo: vanificati i nostri sacrifici
3 aprile 2011 - Luigi Basile
Fonte: Il Mattino Avellino

«Il rischio che l’Irpinia si trasformi nella pattumiera della Campania è reale. Tutti i partiti debbono farsi carico del problema, perciò non si comprende la polemica aperta in questi giorni dal Pd». Il consigliere regionale Rosa D’Amelio prende le distanze dal documento della segreteria provinciale del Pd, con il quale Caterina Lengua e Francesco Todisco attaccavano il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia. La posizione di D'Amelio è stata espressa nel corso dell’incontro organizzato dal circolo Laboratorio Democratico sul tema «Rifiuti, salviamo la nostra Irpinia», al quale hanno partecipato esponenti istituzionali di tutti gli schieramenti politici: il consigliere provinciale Nando Romano, l’assessore all’Ambiente di Palazzo Caracciolo, Domenico Gambacorta, il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, i consiglieri regionali Sergio Nappi (Noi Sud) e Pietro Foglia (Udc). «Mi aspetto - ha incalzato il consigliere regionale democratico - che sia il Pd che il Pdl regionale dicano chiaramente come la pensano. Il Formicoso potrà diventare la discarica della Campania per l’eternità, anche perché non c’è nessuna intenzione di uscire dalla crisi, vi sono interessi grandissimi». D’Amelio ha sottolineato che l’emergenza non è mai finita: «È stata solo propaganda, il problema resta. In consiglio regionale prevale l’arroganza, non vi è alcun rispetto delle istituzioni». Ma come uscire da una tale situazione? «Bisogna avviare una mediazione politica tra i territori - ha affermato D’Amelio -, ma non si risolve il problema se non si riattivano procedure e poteri straordinari». In tutti gli intervenuti è stata manifestata l’intenzione di fare fronte comune, aprendo una vertenza Irpinia a Palazzo Santa Lucia. «La nostra realtà è ben diversa dal resto della Campania - ha affermato Gambacorta - perché la raccolta differenziata si effettua ormai da anni e non vi sono stati particolari sprechi nella gestione rifiuti. Ospitiamo diversi impianti e ci siamo fatti carico delle difficoltà delle altre comunità». L’impatto dell’emergenza campana sull’Irpinia è sintetizzata da queste cifre: un milione di tonnellate di spazzatura accumulate a Difesa Grande, 800mila a Savignano Irpino e l’ex Cdr di Pianodardine che ha spesso lavorato in deroga ai limiti delle 120mila tonnellate autorizzate. «Abbiamo superato molti momenti di difficoltà - ha ricordato Galasso - ma poi i risultati sono arrivati. I nostri sacrifici non possono essere vanificati dagli interessi che si muovono con le scadenze elettorali di Napoli. Purtroppo c’è chi pensa che l’Irpinia sia sacrificabile». In disaccordo con questa tesi Nappi il quale ha pur riconosciuto che si è ben lontani da una soluzione del problema. «Ci vorranno anni prima che il sistema sia a regime. Dobbiamo chiedere garanzie sui tempi e sui quantitativi dei conferimenti. La linea dello scontro con la deputazione regionale napoletana ci vedrebbe soccombenti». Foglia ha paventato il rischio di una prova di forza da parte della giunta Caldoro, che sarebbe intenzionata ad inserire il provvedimento di apertura di una nuova discarica in Irpinia con una legge ad hoc, sulla quale potrebbe essere chiesta la fiducia. «Il vero problema è che non ci sono certezze sulla durata del provvedimento e sulla quantità dei rifiuti che dovrebbero essere trasferiti nella nostra provincia». A inizio dei lavori il rappresentante di Laboratorio Democratico, Romano: «Su questo come su altri temi importanti vogliamo confrontarci con tutte le forze politiche e gli amministratori».

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