Rifiuti, attacco a Sibilla: centrodestra colpevole
Rifiuti, è scontro politico. Quasi eludendo l’invito degli amministratori locali, da Avellino a Savignano ed Andretta - che sollecitano la necessità di costituire un fronte unito - arriva l’attacco della segreteria provinciale del Pd nei confronti del numero uno di Palazzo Caracciolo Cosimo Sibilia e dei rappresentanti dell’Udc. «Ci sconcerta e ci lascia stupiti - evidenziano Caterina Lengua e Francesco Todisco, segretario provinciale e vice del Pd - il lavorìo diffuso per costruire un fronte unito di tutta la Provincia, attorno a Sibilia, per sventare il pericolo della discarica sul Formicoso». «Il governatore - aggiungono Lengua e Todisco - di fronte alla incapacità dei presidenti di Provincia a Napoli, Caserta e Salerno di fronteggiare i compiti affidati loro dalle leggi sulla ”provincializzazione”, tenta la strada di nuove discariche, provando a far passare un provvedimento che ”sprovincializza” e scarica i guai di Napoli sulle zone interne e in particolare sull'Alta Irpinia. Anche Sibilia e i molti deputati e senatori del centrodestra eletti nelle zone interne della Campania sono corresponsabili e conniventi con la ”grande recita”. Il mettersi alla testa delle popolazioni irpine, avrebbe legittimazione se il numero uno di Palazzo Caracciolo fosse in grado di scindere le sue responsabilità, dimettendosi da senatore. Sarebbe una truffa capeggiare la rivolta ed essere supporto acquiescente di Berlusconi e Caldoro. Lo stesso vale per l’Udc irpina e per i suoi rappresentati regionali». Dura la replica del Pdl, con Franco D’Ercole. «Si resta allibiti di fronte a tanta cattiveria da parte della segretaria del Pd, Caterina Lengua. Mai avremmo immaginato di leggere determinate affermazioni da una gentil donna. Come dire: al peggio non c’è mai fine. Eppure, stavolta, è stato toccato il fondo, offendendo la tradizione politica di via Tagliamento. Si prende di mira il presidente della Provincia per meri (ma in questo caso la ratio è davvero ignota) interessi di bottega». «Tale presa di posizione della Lengua (è farina del suo sacco?) - avverte D’Ercole - rischia di rompere uno schieramento bipartisan che coinvolge le province di Avellino, Benevento e Caserta, in un fronte comune contro gli assalti napoletani per la vicenda rifiuti. Un fronte che vede come attenta e autorevole protagonista la consigliera regionale Pd, Rosetta D'Amelio, la quale dimostra sempre di avere senso delle istituzioni e interesse per le comunità. Un esempio che altri dovrebbero seguire in quel partito». Non si placa neanche lo scontro tra Cgil ed Udc. Dopo le accuse a Giuseppe De Mita e la replica del vicepresidente della Provincia, Vincenzo Sirignano, il segretario del sindacato, Vincenzo Petruzziello, torna alla carica: «Rispetto all'ultimo atto vessatorio, sul versante rifiuti, la Cgil, che non deve rispondere a ordini di scuderia, ha espresso liberamente apprezzamento prima e condanna poi, per l'atteggiamento del vicepresidente De Mita, che ha prima contestato il provvedimento della giunta e, poi, lo ha sostenuto. Chi oggi parla di inadeguatezza del nostro sindacato, dovrebbe ricordare il tempo perso dalla Provincia per la discussione del Patto per lo sviluppo, e apprezzare il nostro sforzo e l'appello alla responsabilità rivolto a Sibilia, affinché non venga consentito di violentare e depredare il nostro territorio». Ribattono gli assessori e i consiglieri dell'Udc in Provincia che intervengono «non per ordine di scuderia, ma perché avvertiamo l'esigenza di dare qualche indicazione che vada finalmente nella direzione della chiarezza», evidenziando la necessità di differenziare il subemendamento di Gennaro Salvatore dal Piano regionale di gestione dei rifiuti. «Vogliamo credere alla buona fede di chi, soprattutto di qualche organizzazione sindacale - evidenziano assessori e consiglieri Udc - chiede di innalzare il livello di attenzione rispetto a questa vicenda. Lo faremo anche noi. Siamo convinti che le esasperazioni non portino a niente e che le divisioni non possano fare altro che danneggiare l'Irpinia».