Sibilla: "Pronti ad azioni legali contro la Regione"
L’Irpinia prepara le barricate per respingere il tentativo di sprovincializzare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Il fronte politico istituzionale è compatto e non ammette deroghe rispetto a quanto definito nell’incontro a Palazzo Chigi del 4 gennaio scorso, quando venne ribadita la necessità che anche la provincia di Napoli individuasse un’area per la realizzazione di una discarica. «Ci opporremo in tutte le sedi - ribadisce il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia - a qualsiasi decisione che si discosti dai dettami di quell’intesa. Continueremo ad assicurare la stessa solidarietà che, già da tempo, stiamo offrendo agli altri territori, ma non andremo oltre. Se la Regione immagina di poter agire alle nostre spalle e mettere in atto un nuovo affronto ai danni dell’Irpinia, sappia che troverà un’opposizione ostinata e decisa, a livello istituzionale, politico e giudiziario». Il numero uno di Palazzo Caracciolo ha al suo fianco i rappresentanti politici e istituzionali della provincia. A cominciare dai sindaci, che recepiscono il percorso annunciato dalla Regione come un attacco alle zone interne e all’intera Irpinia. Per questo, il sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, ha annunciato l’intenzione di «creare una sinergia istituzionale e mettere in campo un’azione comune e unitaria con tutti gli amministratori locali e la Provincia per chiedere il rispetto degli impegni assunti e la tutela del territorio irpino». «Vogliamo continuare ad essere solidali - aggiunge il primo cittadino di Avellino - ma questa disponibilità sta diventando cronica e rischia di vanificare gli sforzi che ci hanno permesso di raggiungere risultati importanti. L’Irpinia non può essere la discarica di tutta la regione». Ampia condivisione e apprezzamento per il percorso intrapreso viene mostrata dai primi cittadini di Savignano e Andretta, Oreste Ciasullo e Angelantonio Caruso. «È un’iniziativa positiva - dice il sindaco del Comune sede della discarica di Pustarza - che deve essere concertata con la Provincia, unico ente ad avere potere decisionale. Le nostre aree sono già sature: è necessario allinearsi alla posizione di Palazzo Caracciolo e chiedere il rispetto della provincializzazione. Saremo molto attenti e ci adopereremo affinché non venga posta in essere alcuna modifica rispetto all’impianto iniziale previsto per il nostro sversatoio». «Il problema è di tutti. - dice il sindaco di Andretta, Caruso - Lo sconvolgimento della provincializzazione, da scongiurare, non rappresenterebbe esclusivamente una minaccia per Savignano e per l’Alta Irpinia, tutelata dalla legge che cancella Pero Spaccone. Non è, però, possibile superare i quantitativi di solidarietà. Diversamente, si rischia di trasferire l’emergenza in Irpinia». Oggi non ci sarà la discussione in consiglio generale - è previsto solo il question time - che avrebbe dovuto portare all’approvazione del subemendamento di Gennaro Salvatore, finalizzato al superamento della gestione provinciale. Il capogruppo di «Caldoro presidente», però, rilancia: «L’approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti conferma l’urgenza di adeguare la legge 4 del 2007, inadatta alle reali esigenze della Campania, superando di fatto i limiti della provincializzazione». Ma un altro momento di crisi potrebbe venire dalla battaglia del Sindacato azzurro nei confronti di «IrpiniAmbiente»: l’organizzazione autonoma proclama lo stato di agitazione dei Cosmarini e annuncia la possibilità di un blocco del servizio a partire da oggi. Dalla protesta si discostano le altre organizzazioni, i cui iscritti saranno regolarmente in attività, oggi, e il primo aprile, come dipendenti della società provinciale. «Presenteremo - evidenzia Nunzio Marotta dell’Ugl - una diffida alla direzione provinciale del lavoro nei confronti di ”IrpiniAmbiente” per la questione contrattuale». Un esposto denuncia sarà presentato anche dalla Cgil. «Il soggetto di gestione - evidenzia Giuseppe Borriello - avrebbe dovuto assorbire i lavoratori attraverso un passaggio e non con trasferimento o nuova assunzione. I nostri iscritti non sciopereranno, né bloccheranno l’attività».