Gassificatore: un "referendum" contro il piano
Partiti di opposizione e associazioni uniti contro il gassificatore. Dopo l’abbandono dell’aula nel corso del consiglio comunale di lunedì sera, i rappresentanti di Pd, Api, Pse e Idv, in una conferenza stampa, hanno spiegato i motivi del loro comportamento e si sono impegnati a mettere in essere tutte le iniziative per evitare la realizzazione del gassificatore a Marcianise. Nella sala del Comune riservata alla minoranza, i consiglieri, insieme ai rappresentanti di Sel e Verdi, e delle associazioni Mamme e famiglie, La Nostra Terra, Agorà Ipazia, Mos’s e Gas, hanno ribadito il loro no alla realizzazione di un impianto di trattamento termico della frazione secca della raccolta differenziata, programmato dalla giunta Tartaglione. Il capogruppo dell’Api, Pasquale Acconcia, ha confermato che l’allontanamento dal consiglio comunale è stato imposto dalla scarsa pubblicità data alla seduta, in spregio al regolamento, soprattutto perché la discussione verteva su un argomento così importante che coinvolge l’intera cittadinanza. «Al di là delle polemiche – ha continuato Acconcia – da oggi noi ci impegneremo in una serie di iniziative per informare la cittadinanza sull’inutilità e sui pericoli della costruzione di un gassificatore sul nostro territorio. Lo faremo con un convegno pubblico e un volantinaggio porta a porta». Pino Moretta, rappresentante del Pse, ha aggiunto: «Se l’amministrazione comunale non vorrà cambiare atteggiamento, siamo pronti anche a promuovere un referendum per far decidere alla città». Descrivendo la già precaria situazione ambientale del territorio, documentata, tra l’altro, da studi dell’Oms, del Corpo Forestale e dal Piano provinciale della gestione dei rifiuti, i consiglieri di minoranza sono stati d’accordo sul criticare la delibera dell’esecutivo «imposta dall’alto e in tutta fretta» senza un minimo di consultazione nemmeno tra le forze politiche di maggioranza. Il capogruppo del Pd, Alberto Abbate, considerando le probabili aree previste per la realizzazione dell’impianto ha aggiunto: «Sono tutti siti inquinati e quindi, da subito, ne chiederemo il sequestro alla magistratura». Maria Luigia Iodice, dell’Api, soffermandosi sul continuo aumento delle patologie collegate all’inquinamento ambientale ha parlato di un comportamento contraddittorio del sindaco, «prima paladino della salute dei cittadini e poi promotore di un impianto sicuramente nocivo». Pino Riccio, dell’Idv, commentando le caratteristiche del gassificatore previsto, anche alla luce del nuovo piano regionale dei rifiuti, ha sottolineato: «L’impianto prevede il trattamento di 90mila tonnellate annue di frazione secca, un quantitativo abbondantemente sovrastimato per la nostra provincia, quindi, quello che si ha intenzione di realizzare dovrà servire l’intera regione». Tra gli altri sono intervenuti anche il segretario locale del Pd, Pasquale Gaglione, che ha proposto l’organizzazione di una manifestazione popolare, Mimmo Giuliano di Sel, Maria Teresa Belardo dei Verdi e Irene Maffini del comitato «Mamme e famiglie». Quest’ultima ha sottolineato la necessità di non bruciare i rifiuti che rappresentano una risorsa e sostenere, invece, la raccolta differenziata.