Alghe, liquami e scarichi abusivi i luoghi del mito diventati discarica

Dall'Averno al Miseno un paesaggio avvelenato dall'inquinamento
30 marzo 2011
Fonte: Il Mattino

I laghi flegrei continuano a star male. Alghe, liquami, scarichi fognari abusivi. Ed ancora foci ostruite che lentamente mettono in agonia i bacini dei Campi Flegrei. Averno, Lucrino, Fusaro e Miseno. Sono questi i nomi dei protagonisti della natura vittime della cattiva amministrazione e di continue proteste da parte di ambientalisti e associazioni per chiedere tutela e salvaguardia per luoghi unici sull'intero territorio campano. I regni del mito greco e romano vittime di mancata manutenzione e di occhi pochi vigili. Nel Fusaro sono stati individuati alcuni scarichi di acque nere immediatamente chiusi, dopo anni di funzionamento e relativo avvelenamento, e sanzionati i malfattori. Ed ancora le foci sono ostruite e impediscono l' osmosi con il mare. Qui l'attuale amministrazione sogna di creare attrazioni turistiche come canoe e pesca sportiva. Attualmente vivono soltanto delle coltivazioni di cozze che, loro malgrado, purificano le acque lacustri. Il Miseno, conosciuto come "Acquamorta", è oggetto da tempo di svariate analisi dell'Arpac e dall'Asl, e troppo spesso presenta macchie oleose, e schiuma biancastra lungo le sponde, denunciate a più riprese dai movimenti politici territoriali. Sembrerebbero essere causati dalle acque di ritorno del mare, evidentemente non del tutto sano. L'Averno, ingresso degli Inferi secondo il poeta Virgilio, sta meglio rispetto agli altri, ma il canale di collegamento con il mare da anni non viene pulito con la conseguenza di ripetute esondazioni. Ed infine il Lucrino con il suo mammellone di sabbia, diventato ormai una vera spiaggetta dinanzi alle terrazze dei ristoranti che si affacciano direttamente sul lago di acqua salata, ricca di proprietà vulcanica. Proprio questo, il più piccolo dei Campi Ardenti è anche il più preoccupante: la foce otturata sta creando uno stato di morte dei fondali, distruggendoli. Secondo gli ambientalisti nell'arco di qualche decennio potrebbe scomparire. Al vaglio per drenare la foce ci sono 138mila euro. Da mesi si attende la firma di un contratto presso la Provincia di Napoli. Tra le promesse e i disegni spunta anche un protocollo d'intesa: "Laghi flegrei: riqualificazione delle risorse ambientali per uno sviluppo turistico ecocompatibile", firmato dai comuni di Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida e Quarto. Il nome del progetto, da 190 milioni di euro, racchiude tutto il significato di questi piccoli fazzoletti flegrei: il turismo è possibile sfruttando anche dei tesori nascosti come gli stessi laghi. Si punta attraverso 68 punti alla risoluzione delle criticità strutturali e infrastrutturali del territorio attraverso il recupero dei laghi riconosciuti come Siti di Importanza Comunitaria. Secondo i Verdi si tratta ancora di promesse vane. «Il Governo, la Provincia e la Regione - dichiarano il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il responsabile del Sole che Ride dei Campi Flegrei Giovanni Amirante - hanno abbandonato al proprio destino tutti i laghi dei campi Flegrei vietando addirittura ad ambientalisti ed associazioni di volontariato di pulirli, minacciando denunce". L'appuntamento-sfida con Santa Lucia è previsto per oggi sulle sponde dell'Averno alle 10:30

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