Rifiuti, indagine sul prefetto Arrestata l'ex vice di Bertolaso
Venticinque arresti, almeno un indagato, e la messa in discussione per via giudiziaria del commissariato straordinario per i rifiuti dell'era moderna. Non quello, cioè, dei tempi di Bassolino — ormai già alla verifica del tribunale —, ma quelli molto più recenti guidati prima dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, oggi sottosegretario con delega all'emergenza dell'immondizia, e poi dal prefetto di Napoli Alessandro Pansa. Il nome di Bertolaso nell'inchiesta non c'è, quello di Pansa sì. Di Bertolaso ci sono però strettissimi collaboratori. E se il prefetto ha soltanto ricevuto una informazione di garanzia ed è indagato per falso ideologico, l'ex subcommissaria di Bertolaso, Marta Di Gennaro, è da ieri agli arresti domiciliari (come gli altri 24) ed è descritta nell'ordinanza del gip Rosanna Saraceno come una figura centrale dei presunti illeciti nello smaltimento dei rifiuti, una funzionaria che per mostrare efficienza e far carriera non avrebbe esitato a mandare nelle discariche campane spazzatura non trattata secondo le norme di sicurezza, e quindi inquinante quando non addirittura velenosa. L'inchiesta è stata condotta dai pm Noviello e Sirleo, gli stessi che hanno indagato su Bassolino e la loro richiesta di arresti fu inoltrata al gip il 22 gennaio. Secondo i magistrati l'imbroglio principale attribuibile agli accusati consiste nell'aver smaltito come rifiuto trattato spazzatura che invece finiva in discarica esattamente identica a come veniva raccolta in strada L'unico trattamento consisteva nel triturarla. Illeciti sarebbero avvenuti anche alcuni trasferimenti di immondizia in Germania. Oltre alla Di Gennaro sono stati arrestati funzionari del commissariato, consulenti della Protezione civile, rappresentanti delle società di trasporto, esponenti di Fibe e Fisia, del gruppo Impregilo. L'organizzazione poteva contare anche sull'apporto di un carabiniere, distaccato al dipartimento di Protezione civile, che avrebbe intralciato il lavoro dei suoi colleghi del Nucleo operativo ecologico che hanno condotto le indagini. L'inchiesta — e in generale l'emergenza rifiuti a Napoli — sono al centro di numerosi commenti politici. Il presidente Napolitano ritiene la questione campana «motivo di assillo per tutti noi» e invita a «non cedere mai a logiche di arroccamento o a pressioni localistiche». Il sottosegretario all'Interno Mantovano si interroga sui tempi degli arresti e rileva che avvengono «nel momento peggiore possibile » e subito dopo un'assemblea dei magistrati che hanno bocciato il decreto. L'ex guardasigilli Castelli non esclude che «dietro questa vicenda vi possa essere un avviso a chi si dà troppo da fare per risolvere il problema dei rifiuti». Di Pietro, invece, dice: «È necessario lasciare che la magistratura faccia il suo lavoro». Indagine La Di Gennaro e il prefetto Pansa. Sotto: un impianto per le ecoballe